Maddalena Mascolo
PAESTUM – La seconda giornata della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico ha visto l’irruzione sulla scena di Adele Campanelli (Soprintendente per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta) che a margine della Conferenza sui Progetti Educativi l’ha sparata, almeno secondo il nostro giudizio, abbastanza grossa: <<Eppure basterebbe poco: per scavare tre settimane e così ripartire basterebbero 20mila euro. Per lavorare bene la nostra Soprintendenza avrebbe bisogno di 2 milioni e mezzo di budget …>>. Se da un lato è vero che ci vorrebbero oltre due milioni di euro per poter avviare un lavoro scientifico e redditizio in materia di scavi sospesi da tempo nel sito di Paestum, è sicuramente una dichiarazione improvvida, forse dovuta all’enfasi del momento, quando ha parlato dei 20mila euro per poter ripartire; secondo noi con 20mila euro non si va da nessuna parte e sarebbe come regalare una certa cifra soltanto per compiacere qualcuno. Queste soluzioni ovviamente per Paestum non servono e, se vogliamo dirla tutta, no servono a niente e a nessuno. Sarebbe uno spreco di danaro e basta. Ma la cosa che ci ha più colpito è questa sorta di “apoditticità” che caratterizza spesso le dichiarazioni dei “soprintendenti” quasi come se vivessero su un altro pianeta e come se fossero unti dal signore nel loro parlare. Probabilmente chi li ascolta non somatizza subito la portata delle loro dichiarazioni. Altra storia, invece, è quella relativa al progetto “Elios” presentato dalla provincia di Salerno unitamente all’ACI con la direttrice Anna Maria Caso, al CONI con la delegata Domenica Luca e il dirigente del settore turismo dell’Ente Provincia Ciro Castaldo. Davvero molto interessante l’intero progetto che potrà contare su un finanziamento di circa 200mila euro con la partecipazione anche del Coni, della Carisal, dell’Amesci, del Crmpa. Il progetto intende portare nei giovani studenti il messaggio culturale della sicurezza stradale passando attraverso il concetto della mobilità alternativa e sostenibile. Un fatto veramente importante anche se l’età dei giovani è per il momento compresa tra i 15 e i 18 anni, un’età che potrebbe presto essere abbassata. Difatti se è vero come è vero che le prime esperienze di guida su due ruote cominciano tra i 14 e i 15 anni è’ altrettanto vero ed inconfutabile che qualsiasi messaggio culturale per essere digerito deve comprendere fasce di interesse sempre più vaste e sempre più basse come età arrivando fino nelle scuole elementari. Quando si parla di “sicurezza”, inoltre, bisogna sempre tener conto che la sicurezza in senso lato attiene la sfera più ampia di interesse e, nell’ottica della tutela della vita, deve essere inquadrata anche dal punto di vista della sicurezza sui posti di lavoro. Se si potesse realizzare, e si può !!, un progetto unico che parla di “sicurezza generale” potrebbero essere raggiunti traguardi inaspettati sul piano del radicamento del concetto nelle nuove generazioni. In pratica si possono spendere anche milioni di euro ma se il “messaggio culturale” rimane virtuale e produce soltanto dispendio di danaro pubblico non si otterranno mai gli effetti positivi che, comunque, simili progetti si prefiggono. Nel nostro Paese, purtroppo, quello dei messaggi culturali o delle varie formazioni ha da sempre provocato una valanga di danaro pubblico buttato alle ortiche senza mai ottenere effetti pratici sulla vita quotidiana in termini di miglioramento della qualità della stessa vita e della sicurezza in senso lato. Ma ogni inizio è sempre foriero di premesse e di promesse, speriamo che la Provincia di Salerno riesca a portare avanti non solo Elios ma tanti altri programmi del genere. Per il bene di tutti.