CAVA de’ TIRRENI – Meglio tardi che mai, potrei dire a questo punto a commento della denuncia depositata in Procura da Luigi Gravagnuolo contro il frate ingombrante e rumoroso. Meglio tardi che mai perché qualcuno deve pur cercare di fermare il mitico “frà Gigino” per riportarlo sul pianeta terra dove qualche regola esiste e va anche rispettata. Nella querelle che ha visto scontrarsi la “famiglia Gravagnuolo” con il frate tumultuoso hanno sbagliato in tanti. Innanzitutto ha sbagliato Alfredo Maria Gravagnuolo che non doveva mai permettersi il lusso di fare irruzione in chiesa per interrompere un rito religioso, così come ha sbagliato l’Amministrazione Comunale di Cava de’ Tirreni che non ha saputo schierarsi subito dalla parte del rispetto della “quiete pubblica”, hanno sbagliato tutti coloro che vivendo in zone lontane da Piazza San Francesco hanno ritenuto di poter fare i soloni da lontano, hanno infine sbagliato tutti coloro che pur abitando nella piazza o nei suoi pressi non hanno ritenuto di sottoscrivere l’esposto depositato in primis presso il Comune, ma ha sbagliato prima di tutti la famiglia Gravagnuolo che ha cincischiato per troppo tempo prima di decidersi a denunciare in sede penale gli “abusi presumibilmente commessi dal frate cappuccino”. Il frate, invece, non ha perso tempo e subito dopo il verificarsi dell’irruzione in chiesa dell’arrabbiato giovane rampollo Alfredo Maria lo ha denunciato come giustamente meritava. Mi dispiace dirlo ma in questo caso tutti hanno perso tempo incartandosi su un problema che, invero, è di una facilità interpretativa assoluta: <<il rumore delle campane rompe>>. Punto. Chi non ha mai vissuto una devastante esperienza come quella di vivere quotidianamente sotto un campanile (e fortunatamente quello di Cava è abbastanza alto) non ha diritto di parola; quindi tutte quelle persone che hanno firmato la loro solidarietà a “frà Gigino” vivendo lontano da San Francesco vanno presi per quello che sono: opportunisti di giornata e niente più. Io non conosco l’organizzazione interna della chiesa cattolica, credo però che ogni sacerdote debba dare conto al proprio vescovo, così come credo che ogni francescano debba dare conto e ragione ad un suo superiore. Nella fattispecie mi sembra di capire che nessuno, oggi, è in grado di fermare frà Gigino nelle sue apodittiche esternazioni contro tutto e tutti e nelle sue violazioni dell’etica comune del vivere civile. Il tema è questo, che piaccia o no. Anche se in Piazza San Francesco di Cava de’ Tirreni ci fosse uno solo dei cittadini cavesi che protesta contro il rumore devastante della campane va ascoltato e rispettato; assolutamente non va aggredito e quasi beffeggiato al cospetto di una comunità che pur di non esporsi si chiude a riccio inventando atteggiamenti e posizioni tipiche di chi vuole arrampicarsi sugli specchi. Il frate va fermato e il rumore va almeno ridotto e ridimensionato, senza tentennamenti e senza compromessi. Il problema c’è e va risolto e se la comunità non è in grado di farlo da sola è bene e giusto che intervenga la magistratura. Trovo, dunque, assolutamente corretto anche se tardivo l’atteggiamento di Luigi Gravagnuolo che, in verità, a questo punto se l’è presa con tutti, anche con gli ignoti del web che vigliaccamente avrebbero minacciato e ingiuriato l’ex sindaco di cava de’ Tirreni
direttore: Aldo Bianchini
É un frate dei Minori e non Cappuccino. Comunque,un frate non dovrebbe mai diventare eccentrico ed invadente.La colpa è dei suoi Superiori che si calano le brache.In altri tempi sarebbe stato inviato in un altro Convento,per incompatibilitá ambientale.Conosco Gravagnuolo,é un gran signore tollerante ed educato.
Condivisibile solo in parte quello che dice Memoli per due motivi. 1) Linguaggio volgare,(brache calanti, incompatibilità ambientale) ma per lui è abituale. 2) I suoi scritti godono di poca credibilità, se la prende con i superiori ora, e invece ha difeso Pierro quando questi collezionava episodi da manuale circa l’incapacità di governo di una diocesi e attentata alla dignità di molti preti e laici.
In definitiva ha ragione solo nel dire che il frate in questione si comporta in modo disdicevole e non onora san Francesco. Ma detto da Memoli rischia di sortire l’effetto contrario.
Salve.
Franco
A mio modo di vedere è necessario mettere un punto fermo ai commenti,soprattutto quando rasentano la volgarità. Come nel caso di Franco, che sarà anche un illustre personaggio ma che fino a quando si trincera dietro l’annonimato è comunque da biasimare senza se e senza ma.
scontata difesa d’ufficio caro Paolo. Volgare io? La difesa va fondata su fatti e circostanze concrete, non su presupposti soggiogati dal proprio modo di vedere. Io illustre? grazie. Anonimo? ok, hai ragione mi firmo come te. saluti.
Franco Campi Flregrei