BCC DI BUONABITACOLO. LA BANCA DISTRATTA.

 

Antonio Citera

BUONABITACOLO – Cari amici, oggi vi racconto la storia di due cambiali affidate alla Bcc di Buonabitacolo e scomparse nel nulla.

Quando si parla di Banca di  Credito Cooperativo specialmente nel Vallo di Diano, quasi sempre si pensa a una “ mamma “ che, prende in braccio i suoi “figli – clienti”  e li accompagna verso sicuri ed efficaci investimenti o risparmi. Nate sul territorio, per il territorio e, spesso è così. La storia che vi raccontiamo invece mette a disagio il buon senso e la fiducia di un risparmiatore che come spesso accade si è affidato proprio alla Banca Amica per custodire delle cambiali.  Le deposita allo sportello di Sanza nei tempi previsti dalla legge e aspetta gli sviluppi. Passa un mese dalla scadenza e l’ignaro cittadino si reca in banca per chiedere un sollecito o quantomeno sapere a che punto era la pratica cambiali. Dall’altro lato della scrivania una gentile signora di mezza età gli risponde che non si deve affatto preoccupare, una delle due cambiali era in protesto e, l’altra sulla quale pendeva una richiesta di ritiro da parte del cliente stesso, erano già sulla strada del ritorno e, nel giro di pochi giorni sarebbero state consegnate al signore in questione tramite raccomandata postale. Tutto nella norma, le due operazioni una di protesto e una di ritiro secondo i dati riportati dai monitor della banca sono costate 140 euro già addebitati sul conto corrente del cliente sopra citato. Passa un altro mese ma di cambiali nemmeno l’ombra, ne passano due, poi tre, alla fine stanco Antonio, il cliente torna in banca per chiedere ulteriori spiegazioni. Alla sua domanda  << dove sono finite le cambiali?>>, la signora di mezza età sopra descritta, gli dice di non saperne nulla, di recarsi alla sede centrale di Buonabitacolo dove sicuramente una risposta  gli sarebbe stata data. In un batter d’occhio Antonio si reca a Buonabitacolo  dove due graziose giovincelle ascoltata la richiesta, tergiversano nel dare una risposta e, dopo un quarto d’ora con la banalissima scusa dei terminali rotti lo rispediscono a Sanza dicendogli di telefonare più tardi. Antonio non si arrende e telefona una, due, infinite volte fino a quando dall’altro capo dell’apparecchio una gentile voce risponde e gli dice << abbiamo visionato il suo caso e gli diciamo che le due cambiali sono state spedite tramite posta semplice nel mese di giugno, purtroppo sono state smarrite dall’ufficio postale che evidentemente non le ha consegnate a lei, noi non possiamo più aiutarla.>>  Con la stessa grazia attacca il telefono. In sostanza, la banca ha detto al cliente che per loro la faccenda finisce nell’attimo esatto in cui secondo la loro versione e senza aver esibito uno straccio di prova, le cambiali sono state spedite al mittente. Intanto però restano gli addebiti a carico di Antonio che a questo punto non può far altro che denunciare il fatto all’Autorità Giudiziaria. La Banca Amica, forse distrattamente o, per negligenza di qualche operatore, lascia solo il cliente nel momento del bisogno e, si lava le mani di fronte a un evidente  abuso, disagio provocato dalla stessa.

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