Filippo Ispirato
E’ stata presentata martedì sera il nuovo pacchetto di misure contenute nella nuova Legge di Stabilità che entrerà in vigore l’anno prossimo e che non dovrebbe comportare né nuovi aumenti di imposte per imprese e cittadini né tagli alla sanità pubblica, che attualmente già versa in gravi condizioni.
I principali interventi riguarderanno lo sgravio del cuneo fiscale per oltre 2,5 miliardi di Euro per imprese e cittadini, l’introduzione della Trise, la tassa sui servizi che ingloberà la Tares e l’imu per le prime case, il mantenimento dell’Imu per le seconde case e gli immobili di lusso, la proroga per il 2014 delle ristrutturazioni per il risparmio energetico al 65% e per le ristrutturazioni semplici al 50%, la rivalutazione delle pensioni fino a 3.000 Euro, la conferma della Cassa Integrazione in Deroga per circa 600 milioni di Euro, blocco degli aumenti nel pubblico impiego per il 2014 e del turn over fino al 2018, vendita di parte del demanio pubblico per circa 1,5 miliardi nei prossimi tre anni e potenziamento del fondo in dotazione alla pubblica amministrazione a circa 1 miliardo di Euro per lo sblocco dei pagamenti dei debiti vero le imprese private.
La maggior parte dei media hanno però messo di parlare in maniera dettagliata di una misura varata dal Governo che comporterà un aumento del prelievo fiscale sui risparmi che riguarda il bollo sugli estratti conto titoli detenuti presso banche, finanziarie e BancoPosta.
A partire dal 1 Gennaio del 2014 la tassazione sull’ammontare delle giacenze investite presso il proprio istituto di credito passerà dallo 0,15% allo 0,20%. In sintesi, se un risparmiatore detiene presso una banca degli investimenti (titoli di stato, fondi, sicav, obbligazioni, azioni, certificati di deposito, time deposit o pronti contro termine) per 100.000 Euro pagherà un imposta di bollo sull’estratto conto annua di 200 euro anziché 150 euro.
Questa tassazione riguarderà anche le somme investite in buoni fruttiferi postali
Il Governo stima, attraverso questa ennesima mini patrimoniale, di recuperare all’incirca 900 milioni nel 2014, per coprire alcune voci di spesa pubblica per il prossimo anno evitando tagli su altri settori, per arrivare a circa 3,8 miliardi di Euro nel triennio 2014-2016.
Viene evitato, invece, l’aumento della tassazione sulle rendite finanziarie (quella che riguarda i guadagni in conto capitale dei titoli o gli interessi sulle cedole maturate) che sarebbe dovuta passare dal 20% al 22% per azioni, obbligazioni, fondi, sicav e certificati di depositi e dal 12,5% al 20% per i titoli di stato.
Nulla di nuovo per le somme in giacenza su conti correnti bancari o postali: in questo caso l’imposta di bollo rimarrà pari a 34,20 Euro annui per i rapporti intestati a persone fisiche (che verrà azzerata nel caso di giacenze inferiori ai 5.000 euro) e 100 Euro in caso di conti correnti intestati a persone giuridiche, ivi comprese associazioni e condomini.