Antonio Citera
SALERNO – Rottamare, rottamare e solo rottamare. Queste le parole che gli esponenti salernitani del PD vicini al sindaco di Firenze Matteo Renzi amano pronunciare. Qualsiasi sia l’argomentazione di discussione, la loro risposta è rottamare. Sembra un monologo imparato a memoria. Prima della sofferta candidatura alla segreteria di via Manzo di Sergio Annunziata e, durante la fase di congelamento della stessa per una presunta irregolarità sulle firme presentate dall’ex sindaco di Atena Lucana, oltre alla tensione e all’ansia dell’attesa, la scena l’hanno calcata alcuni comunicati scritti da Alberto Cardone, esponente dell’area Renzi di Salerno. Scritti contrastanti e convergenti . Prima si parla di nessun candidato renziano alla corsa della segreteria salernitana ma, il giorno dopo esce il nome di Annunziata. Poi si cerca disperatamente di correggere il tiro arrampicandosi sugli specchi giustificando alla meno peggio la scelta fatta, insomma, una confusione che sfocia a volte nel ridicolo angolo dell’apparire a ogni costo. Ma questa è la politica anzi, vi dirò di più. Un meccanismo di auto distruzione che ha dell’incredibile se si pensa alla realtà dei fatti, una dimensione differente da quella percepita dagli stessi benefattori del sindaco rottamatore che, all’insaputa di tutti se la ride dal finestrino del suo camper elettorale. Mentre gli adepti si sforzano nel tentativo vano di evangelizzare gli elettori del PD sui miracoli del loro leader Renzi, lo stesso si sarebbe accordato con il sindaco vice ministro Vincenzo De Luca in quel di Napoli durante il big bang di qualche settimana fa. Un patto che guarda al futuro e che fortifica il dominio di De Luca in previsione di una futura candidatura a Premier del rottamatore di Firenze. Ma evidentemente di tutto ciò Cardone e company non ne sono a conoscenza e, sperano nel “cambiamento radicale” che non ci sarà. Tornando ancora sui comunicati, mi ha colpito in particolar modo quello diramato il 13 ottobre scorso. Ve ne riporto alcuni passaggi: La candidatura di Sergio Annunziata alla Segreteria provinciale del PD Salerno, il candidato sostenuto dalla rete dei Comitati per Matteo Renzi e dall’Associazione Big Bang Campania, è stata ammessa con riserva, il motivo, la verifica da effettuarsi sulla regolarità di un pugno di firme, quelle da presentarsi a corredo della candidatura. A pensar male a volte ci si azzecca. C’è qualcuno nel PD Salerno che possa dire che non siano mai state aggirate, o non pienamente rispettate, le regole? Ne vogliamo parlare delle dubbie e discutibili pratiche durante le primarie del centrosinistra dell’autunno scorso? Ne vogliamo parlare delle modalità con cui viene effettuato, anche in queste ore, il tesseramento al Partito? Possiamo prendere visione del bilancio del PD Salerno, perché si possa conoscere come siano stati impegnati i fondi derivanti dal tesseramento e dal finanziamento pubblico, avendo ascoltato i dirigenti del PD Salerno più e più volte lamentare l’assenza di risorse economiche? Cardone, riporta una serie di domande accusa nei confronti della segreteria di Nicola Landolfi. Supposizioni o certezze?. Allora mi chiedo e come me forse migliaia di altre persone: Perché non ne parliamo? Se davvero siete a conoscenza di tutti questi misfatti perché non li rendete pubblici? Questo sarebbe il modo migliore per dimostrare che davvero si sta parlando di bene comune.