FORMAZIONE CONTINUA, IL SAN CARLO PROTAGONISTA SI PROIETTA OLTRE I CONFINI REGIONALI

 Da Ugo Maria Tassinari

POTENZA – Giovedi 17 ottobre 2013, Ignazio Olivieri, primario di Reumatologia del San Carlo, appena insignito del premio Amecar per la carriera e la ricerca scientifica, terrà una lezione magistrale sul tema della Classificazione e diagnosi delle spondiloartriti all’Università Vita Salute San Raffaele di Milano. L’iniziativa rientra nel programma dei seminari di immunologia clinica della Facoltà di medicina e chirurgia che vedono la partecipazione di ben sette scuole di specializzazione del prestigioso ateneo privato.

Con l’autunno è ripartito l’intenso ciclo di attività formative e di aggiornamento che costituiscono un tassello importante per la continua crescita della qualità clinica e assistenziale a cui il San Carlo aspira. Nel weekend scorso ben tre gli eventi, due di rilievo nazionale, che hanno visto protagonisti i nostri dirigenti medici.

Il Corso Avanzato di Procreazione Medicalmente Assistita, giunto alla 16° edizione, si è tenuto da giovedì 10 a sabato 12 ottobre 2013 presso il Padiglione F2 del Reparto di Ostetricia e Ginecologia del San Carlo di Potenza diretto da Sergio Schettini, un Corso aperto a venti Specialisti tra Ginecologi, Biologi ed endocrinologi provenienti da tutta Italia, dall’estremo nord, Treviso, sino all’estremo Sud, Catania.

Il corso è stato ideato e studiato per professionisti che abbiano già una esperienza nella gestione della coppia infertile e desiderino acquisire le conoscenze, teoriche e pratiche, relative alle tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita, una disciplina in costante evoluzione per i protocolli clinici, tecnologici e mezzi di coltura per cui è necessario un confronto critico, costruttivo e  continuo tra le varie professionalità per il raggiungimento di un obiettivo unico:  la gravidanza.  Presidenti del Corso sono stati Maria Elisabetta Coccia, del Careggi di Firenze e  il nostro Sergio Schettini.

Sempre da giovedì a sabato si è svolto a Matera e a Bernalda il 26esimo seminario nazionale della Società italiana di geriatria, ospedale e territorio (Sigot), presieduto dal primario di Geriatria del San Carlo, Biagio Antonio Ierardi. Nella prima sessione dopo la lectio magistralis del presidente della Sigot, il professor Di Cioccio, si è svolta una tavola rotonda sull’impatto della spending review. Venerdì 11 il seminario è entrato nel vivo dei temi clinici con le tre sessioni mattutine dedicate alla patologia

respiratoria, a nutraceutica e vulnologia e alle patologie cerebrovascolari, concluse dalla lectio magistralis del prof. Palleschi sull’Ortogeriatria. Nel pomeriggio sono state affrontate le patologie metaboliche e i disturbi urinari dell’anziano, del cuore, del dolore acuto e cronico. Due le letture magistrali, il materano Tardi ha discusso le patologie prostatiche e il veronese Grezzana la condizione degli anziani. Sabato i lavori si sono conclusinella Domus dei padri trinitari di Bernalda, con una tavola rotonda sullo stato dell’arte della disciplina geriatrica, una sessione sull’outcome, un’altra lettura magistrale di Bernabei sull’Italia longeva.

Venerdì e sabato  l’Auditorium del San Carlo ha ospitato le giornate lucane di Endocrinologia e diabetologia con il patrocinio della Società italiana di diabetologia (Sid). Il pomeriggio di venerdì è stato dedicato alla tiroide, la mattina di sabato al diabete.

La formazione continua in Medicina – commenta il direttore generale del San Carlo, Giampiero Maruggi – non è un orpello burocratico o un’esigenza formale da onorare con il minimo sforzo ma una necessità costante per migliorare l’offerta sanitaria. La straordinaria velocità con cui evolvono le discipline cliniche e chirurgiche, i tempi sempre più brevi con cui metodiche e tecnologie diventano obsolete fanno dell’aggiornamento professionale una frontiera da presidiare con attenzione e determinazione. Se a questi tre eventi che ci hanno visto diretti protagonisti si aggiunge la premiazione del professor Olivieri al meeting di Pontecagnano promosso dall’Università di Salerno e la partecipazione di nostri medici al confronto di Cosenza tra reumatologi e radiologi, ci si rende conto che anche in questo settore il San Carlo testimonia la sua determinazione a perseguire l’eccellenza e che il suo raggio di operatività comincia a proiettarsi al di là dei confini lucani. L’ho già detto e non posso che ribadirlo: in questa fase di crisi degli altri sistemi sanitari regionali meridionali, penalizzati  dai commissariamenti, la “sana” sanità lucana può giocare un ruolo importante per rispondere alla domanda di salute di un’area più vasta del suo bacino istituzionale d’utenza

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