PD: alla fine ce l’hanno fatta … Annunziata, Pellegrino e Pica

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Come avevamo ampiamente annunciato nel primo pomeriggio di ieri Sergio Annunziata ce l’ha fatta. Sarà il candidato renziano per la segreteria della provincia di Salerno nel PD (Partito Democratico). La decisione circolava già nella tarda mattinata di ieri nei corridoi di Via Manzo (sede della segreteria provinciale del partito) e passava di bocca in bocca anche tra i vari componenti la Commissione di verifica degli elenchi delle firme appostate da ciascun candidato potenziale. Insomma, come dire, alla fine è prevalsa la “linea morbida” e apparentemente democratica anche perché la competizione ha ormai un esito scontato in favore di Nicola Landolfi. Anzi la candidatura nel Vallo di Diano di Sergio Annunziata raccoglie quegli ultimi voti incerti che potevano andare verso i lettiani di Vaccaro e Saggese. La manovra è stata avvolgente, intelligente e politicamente di prim’ordine: portare Donato Pica e Tommaso Pellegrino nella componente deluchiana ha avuto un significato molto importante per l’affermazione e la riconferma di una segreteria che ha dominato in lungo  e in largo su tutto il territorio provinciale. Nel momento in cui, da domenica sera 13 ottobre, il Vallo si è schierato quasi compatto in favore del segretario uscente si è capito che non era neppure più necessario tenere fuori dalla mischia il prode Annunziata; tutt’altro, la sua candidatura rappresenta sicuramente un “finto momento di democrazia” all’interno di un partito monolitico e tutto raccolto intorno al capo supremo sempre più convinto di poter esercitare a suo piacimento una sorta di “dittatura democratica” che soltanto le nuove strategie politiche sanno inventare. Da ciò è ipotizzabile anche il pensiero, se non proprio certezza, che la candidatura di Sergio Annunziata sia stata addirittura “voluta dal capo” al fine di mantenere lo stato delle cose al punto di equilibrio in un contesto che consentirà allo stesso capo di consegnare “il paccotto” direttamente nelle mani di Matteo Renzi non come vassallo (la figura che avevano l’anno scorso Pellegrino, Annunziata, Russomando e Alfieri) ma come referente alla pari con il leader nazionale dei presunti rottamatori; proprio come previsto dall’accordo patteggiato tra Renzi e De Luca sulla testa sia di Pallegrino che di Annunbziata (renziani della prima ora). Insomma gli uomini del capo hanno prima spaventato Annunziata con la minaccia delle “firme false” e poi, una volta acquisito il paccotto di maggioranza, lo hanno liberato restituendolo alla candidatura che, ovviamente, non porterà da nessuna parte. Dunque per il futuro si prospetta una nuova alleanza, almeno nell’immediato, tra Donato Pica e Tommaso Pellegrino; un’alleanza già provata in passato quando non diede i suoi buoni frutti e che, anzi, generò la pseudo alleanza Pellegrino-Annunziata, naufragata anch’essa. E questa nuova ritrovata alleanza come andrà o dove andrà ? Credo sinceramente da nessuna parte, perché proprio in questi e su questi traumatici distacchi ed amorevoli abbracci nasce e cresce il potere deluchiano. Il sindaco di Salerno, da sempre, riesce a mettere in competizione tutto e tutti tra loro, anche gli avversari meno temibili; prima li copre con il suo ombrello e poi li smantella brutalmente ed a sangue freddo. Insomma per dirla tutta l’altra sera a Teggiano c’era un unico grande assente, Tommaso Pellegrino, proprio nel momento della ritrovata serenità con Donato Pica e della riacquistata progettualità (almeno così ha detto Pica !!) per consentire al Vallo di Diano di rialzare la testa. Qualcuno a margine della convention, nel pourparler sotto i pioppi disseminati intorno al castello Macchiaroli, ha già avanzato l’ipotesi (non del tutto surreale anche se suggestiva !!) di una spaccatura già in atto tra i due big politici o almeno di finta ritrovata pacificazione. Insomma saremmo alle solite con una “pace guerreggiata” tra Pica e Pellegrino. E questo in danno dell’intero territorio.

One thought on “PD: alla fine ce l’hanno fatta … Annunziata, Pellegrino e Pica

  1. Puoi raccontare quello che vuoi sugli equilibri politici nel PD del Vallo di Diano…i fatti ci dicono che è tornato indietro di 50 anni.

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