SALERNO – Se fossi nei panni di Vincenzo Montemurro (sostituto procuratore della DDA presso la Procura della Repubblica di Salerno) convocherei immediatamente come “persona informata dei fatti” l’ex sindaco di Atena Lucana ed attuale presidente della Conferenza dei Sindaci della Asl-Sa, Sergio Annunziata, per un chiarimento scritto su quanto dallo stesso adombrato in materia di “giochi e compravendita di tessere” all’interno del Partito Democratico (P.D.). Badate bene, ed è giusto chiarire, che nei panni di Montemurro convocherei subito Annunziata non perché ci sia un obbligo preciso ma soltanto al fine di assicurare alla giustizia un giusto equilibrio senza fare come le tre scimmiette della Garzanti (io non vedo, io non sento, io non parlo). Dico questo perché il dr. Vincenzo Montemurro, magistrato di vaglia ed assolutamente integro, è titolare di alcune delle più accurate e capillari indagini antimafie su molti degli esponenti del centro-destra salernitano, a cominciare dall’on. Edmondo Cirielli (già presidente della Provincia ed attuale deputato FdI) per finire ad Alberico Gambino (già sindaco di Pagani e consigliere regionale) passando per Massimo D’Onofrio (consigliere provinciale), con un bel faldone dedicato al “tesseramento PdL” che tanto scalpore ha già suscitato per l’avviso di garanzia notificato allo stesso Cirielli e per gli interrogatori degli on.li Mara Carfagna (già ministro della pari opportunità) e Francesco Nitto Palma (già ministro della giustizia). Io, sinceramente, nei panni del sot.proc. Montemurro, lo ripeto, avrei immediatamente convocato nel mio ufficio il giovane politico valdianese. Ma che cosa ha detto, o meglio scritto, Sergio Annunziata di così rilevante da aver stuzzicato il mio intervento, quasi come una lettera aperta al sostituto procuratore antimafia ? L’ex sindaco di Atena Lucana, tra i più effervescenti sostenitori di Matteo Renzi nell’ultima campagna per le primarie del 2012 (subito dopo il tesseramento per il partito), in data 29 settembre 2013 ha inviato una nota stampa a tutte le testate giornalistiche locali e provinciali (anche a questo giornale !!) i cui primi tre righi sono di una valenza inquietante: <<In vista della scadenza per il congresso del PD, per le primarie e per l’elezione del segretario provinciale, assieme ai renziani della prima ora, siamo pronti a chiedere un congresso vero senza giochi e compravendita di tessere. C’è bisogno assolutamente di aria nuova nel nostro partito, con una politica nuova e fuori dalle vecchie logiche di spartizione che hanno segnato nel tempo la crisi dei partiti e soprattutto la grande crisi del PD che arranca nel superare nettamente un confuso ed inconcepibile PDL nelle competizioni elettorali>>. In pratica quando Annunziata scrive che <<siamo pronti a chiedere un congresso vero senza giochi e compravendita di tessere>> è come se avesse detto, scritto, testimoniato e sottoscritto che a cominciare dal tesseramento PD del 2012 ci sono stati veri atti di compravendita e, dunque, di falsità nel tesseramento. Quando ho letto questa frase, scusatemi la sincerità, sono letteralmente saltato sulla sedia ed a basa voce mi sono detto <<Finalmente un esponente del PD ammette e denuncia quel qualcosa di anormale nel tesseramento PD 2012 che io vado inseguendo nell’ambito dell’inchiesta giornalistica condotta, da diversi mesi, proprio su questi fatti con tutte le difficoltà del caso>>. La dichiarazione di Sergio Annunziata è tanto più grave in quanto, come detto, viene sottoscritta da uno degli esponenti PD che più degli altri si è sentito defraudato non solo sul piano delle tessere ma anche sulla trasparenza dei risultati delle primarie che portarono Pier Luigi Bersani all’eclatante successo non confermato in sede elettorale. Ora io mi chiedo cosa mai attende la Procura della Repubblica di Salerno ad avviare una serena e scrupolosa indagine sul fenomeno denunciato pubblicamente da Sergio Annunziata; credo che in casi del genere non ci sia assolutamente bisogno di una denuncia scritta depositata in Procura in quanto la presa di coscienza pubblica di Annunziata equivale esattamente ad una denuncia specifica su un fatto che egli dovrebbe conoscere benissimo. Tanto più che a far scricchiolare l’apparato organizzativo del PD in provincia di Salerno ci avevano già pensato i Carabinieri che nel corso di una perquisizione presso la sede del Consorzio Bacino Sa/2 avevano rinvenuto alcune cartelle intestate con fotocopie di tessere del PD ed elenchi di persone a cui attribuire le stesse tessere nell’epoca gestionale di Dario Barbirotti e Filomena Arcieri. Dove sono finite quelle cartelle ? nessuno, ovviamente, risponde. Nell’attesa mi prendo la briga di denunciare all’attenzione del pm Montemurro e di Annunziata che in giro per la provincia ci sono “tessere in bianco” ed “elenchi fasulli”. Ma ogni cosa a suo tempo, per ora è necessario aspettare l’evolversi della pesantissima denuncia pubblica di Sergio Annunziata che, devo riconoscere, ha avuto un bel coraggio ad esporsi così tanto in un partito ancora pervaso dalle vecchie logiche spartitorie.