Maddalena Mascolo
SALA C. – Mette le mani avanti il sindaco di Sala Consilina, dr. Gaetano Ferrari, e fa benissimo. Con i tempi che corrono e con l’aria che tira non si sa mai. E’ bene e giusto relazionare dalla “a” alla “z”, punto per punto, minuto dopo minuto, tutto quello che è accaduto per ed a causa della chiusura del Tribunale valdianese. Nella lunga dichiarazione-relazione non abbiamo trovato nessun punto dolente, tutto è chiarissimo, la consequenzialità dei fatti è finalmente ratificata e chiunque volesse metterla in discussione deve in egual misura relazionare e motivare. Dalla relazione del sindaco Ferrari emerge anche la verità delle chiavi, quella che da questo giornale abbiamo definito “la farsa delle chiavi”; dopo di che possiamo soltanto consigliare il sindaco di Sala Consilina di far sottoscrivere la sua relazione anche a tutti gli altri sindaci che hanno, con lui, vissuto le brutte giornate della chiusura e che, sempre con lui, hanno vivacemente protestato contro l’ipotizzato arrivo nel Vallo di Diano, per il 27 e 28 settembre prossimo, del ministro dei beni culturali e di altri esponenti del governo nazionale per quello che la corrente del PD (Letta-Vaccaro-Saggese) ha annunciato come il “Vento del Sud”, un convegno che doveva fungere da antitesi o da antidoto a quello preannunciato dai renziani con a capo Tommaso Pellegrino e fallito chissà per quali ragioni. La firma degli altri sindaci costituirebbe “una prova provata” di quanto Gaetano Ferrari, pur nella sua veste di primo cittadino di Sala Consilina, apoditticamente afferma nella relazione. La relazione in questione è stata inviata, al Presidente del Tribunale di Lagonegro, al Ministro della Giustizia, al Capo Dipartimento Luigi Birritteri, al Vice Capo Dipartimento Annamaria Palma Guarnier, all’Avvocato generale dello Stato Michele Giuseppe Dipace, al Presidente dell’Anci Piero Fassino, al fine di evitare ogni e qualsiasi responsabilità per il forzato rinvio delle udienze civili – monocratiche e collegiali che secondo il Presidente del Tribunale di Lagonegro sarebbe dovuto all’inefficienza degli uffici (e conseguentemente degli addetti) di Sala Consilina; incredibile ma vero, questa è l’Italia che ci meritiamo, il Bel Paese che consente tutto e il contrario di tutto. Ecco il testo integrale della relazione di Ferrari: <<Egregio Presidente, in relazione alla Sua nota del 17 settembre 2013, pervenuta a questo Ente in pari data, con la quale ha disposto il rinvio delle udienze civili, monocratiche e collegiali, relative a tutte le materie, contesto fermamente le motivazioni nella stessa riportate alle quali ha inteso ricondurre le carenze organizzative degli uffici giudiziari da Lei presieduti e diretti (e dalle quali farebbe discendere il rinvio in parola), imputabili invece solo ed esclusivamente a ritardi oggettivi ed inevitabili, aggravati viepiù da un’imperfetta organizzazione delle operazioni di trasloco e da comportamenti tracotanti esercitati a danno della collettività salese, che meritano di essere ricordati e trasmessi ai posteri, per dare senso e per rispettare quel valore di giustizia su cui si fonda la cultura italiana e la società moderna. Ciò posto, egregio Presidente, La invito, fin da questo momento, a non ricorrere in nessun’altra circostanza a strumentali motivazioni non corrispondenti al vero, il cui uso deprimerebbe in primo luogo l’operato di professionalità che, secondo le attese della collettività, dovrebbero ispirarsi a riconosciuti comportamenti etici. Ma veniamo ai fatti. Con nota prot.n.1798 del 10 settembre 2013, il Presidente F.F. del Tribunale di Lagonegro, dott. Vincenzo Del Sorbo, comunicava al Presidente del Tribunale di Sala Consilina che, a partire da sabato 14 settembre, la ditta incaricata dal Comune di Lagonegro avrebbe effettuato le prime attività di trasloco, limitatamente ai ruoli di udienza e relativi fascicoli, le cui udienze di trattazione sarebbero avvenute nel periodo 16-30 settembre. In conseguenza di tale provvedimento, lo scrivente, avendo preso atto della non attivazione dello strumento previsto dall’art.8 del D.Lgs.vo 155/2012, e ritenuto conseguentemente risolti tutti i problemi di natura organizzativa e funzionali della nuova struttura giudiziaria di Lagonegro, capaci cioè di garantire la piena ed immediata operatività del presidio giudiziario, con Decreto Sindacale n.38, l’11 settembre 2013, disponeva che il servizio di custodia del Tribunale di Sala Consilina, effettuato fino a quel momento con personale comunale,
cessasse il 14 settembre; la custodia delle chiavi dell’immobile veniva affidata al Dirigente dell’Area Tecnica per la piena disponibilità del Presidente del Tribunale. Il Decreto in parola veniva trasmesso agli interessati accompagnato da una nota del Sindaco, con la quale veniva invitato il Presidente del Tribunale di Lagonegro a concordare ad horas le modalità di consegna dell’immobile, ravvisando altresì la necessità di fare un inventario delle attrezzature presenti nell’immobile, parte delle quali di proprietà del Comune di Sala Consilina. Nessuna risposta giungeva dal Presidente del Tribunale di Lagonegro. La mattina di sabato 14 settembre, intorno alle ore 9:00, senza alcuna autorizzazione e/o richiesta formale di accesso all’immobile, i Vigili del Fuoco, accompagnati dalle Forze dell’Ordine, forzavano il cancello laterale del Tribunale, nonostante la viva protesta della cittadinanza e di numerosi rappresentanti delle Amministrazioni comunali del Vallo di Diano. Tale circostanza determinava anche l’interruzione di un pubblico servizio, impedendo l’inizio dei lavori del Consiglio Comunale convocato in seduta straordinaria presso l’area antistante il Tribunale, al quale partecipavano anche i sindaci e i Consiglieri degli altri Comuni del circondario. Intorno alle ore 10:00, accompagnato dalle Forze dell’Ordine, giungeva a Sala il Procuratore della Repubblica di Lagonegro, il dott. Russo, e non il Presidente del Tribunale di Lagonegro, in qualità di rappresentante legale del presidio giudiziario, il quale, dopo lunghe trattative e continue richieste da parte del Sindaco di Sala Consilina, per il tramite del Luogotenente di Lagonegro, giungeva sul posto intorno alle ore 12:30. Intanto la cittadinanza si era riunita intorno al Tribunale, notevolmente infastidita dal comportamento avuto inizialmente dalle Forze dell’Ordine, mandate a forzare il cancello d’ingresso del Tribunale in luogo della preventiva consegna formale delle chiavi dell’immobile (come regolarmente sarebbe dovuto avvenire) al Rappresentante Legale e responsabile unico del Tribunale di Lagonegro. Al fine di scongiurare azioni lesive per chicchessia e per impedire un peggioramento della situazione generale, il Sindaco di Sala Consilina, i Sindaci degli altri Comuni del Vallo di Diano, il Procuratore della Repubblica e il Presidente del Tribunale di Lagonegro, accompagnati dai Carabinieri, si riunivano nella Sala Consiliare del Comune di Sala Consilina, in via Mezzacapo 44. Nel corso della discussione i cittadini del Vallo di Diano manifestavano numerose perplessità e dubbi in merito alla regolarità tecnica
amministrativa delle procedure adottate per i lavori di ristrutturazione dell’immobile destinato alla Procura della Repubblica del Tribunale di Lagonegro, ingenerati anche dai numerosi esposti presentati da tempo agli organi competenti. Per fugare tali dubbi, il Presidente del Tribunale di Lagonegro accettava di far partecipare alla Commissione di Manutenzione, convocata per lunedì 16 settembre, alle ore 12:00, presso il Tribunale di Lagonegro, anche una delegazione del Vallo di Diano, al fine di approfondire tale problematica e verificare la sussistenza o meno delle irregolarità rappresentate dai cittadini del Vallo e la perfetta agibilità dei locali destinati alla Procura della Repubblica, nonché a quelli del Tribunale nella sua interezza. Il Presidente s’impegnava, altresì, nell’eventualità che i rilievi fossero stati oggettivamente plausibili, a richiedere alle autorità competenti l’adozione di provvedimenti consequenziali, dando per certo che solo in caso di esito positivo delle verifiche effettuate dalla Commissione sarebbe avvenuto il trasferimento dei fascicoli e delle suppellettili presenti nel Tribunale di Sala Consilina. Tutto questo è riportato nel verbale sottoscritto congiuntamente dal Sindaco di Sala e dal Presidente del Tribunale di Lagonegro. Quest’ultimo, in assenza delle condizioni oggettive per l’avvio delle operazioni di trasloco, fa trattenere al Sindaco di Sala Consilina le chiavi dell’immobile, che le avrebbe poi consegnate al Presidente del Tribunale di Lagonegro il 16 settembre, in occasione dell’incontro fissato per quella data. Si giunge così al 16 settembre. La Commissione di Manutenzione, integrata dalla presenza di tecnici terzi e di rappresentanti del territorio dei Comuni accorpati, si riunisce presso il Palazzo di Giustizia di Lagonegro. Nonostante le continue richieste dei rappresentanti del Vallo di Diano, il Comune di Lagonegro non fornisce alcuna valida documentazione attestante l’agibilità e la sicurezza dei locali, ma soltanto flebili assicurazioni verbali. Intanto, è sotto gli occhi di tutti che nel momento dell’incontro vi sono ancora diversi cantieri aperti nello stabile, stante la presenza di muratori in attività. Il Sindaco di Sala Consilina, sostenuto dai tecnici terzi presenti all’incontro e resosi conto della mancanza dei requisiti di perfetta agibilità dell’intera struttura del Tribunale e della nuova Procura, compreso gli archivi, chiede che sia attivata la procedura contemplata dall’art.8 del D.Lgs.vo 155/2012, attesa la non perfetta agibilità dell’immobile anche in base al D. Lgs.vo 81/1980. Non avendo ricevuto alcuna soddisfazione dalla Commissione di Manutenzione, decide di non consegnare le chiavi
del Tribunale di Sala Consilina. Viene riportato tutto a verbale.
Sala Consilina, 17 settembre, ore 8:30. Il Sindaco di Sala Consilina, al fine di evitare il coinvolgimento dei cittadini in una situazione che appare grottesca, in cui l’evidenza viene confutata, dove oggettive ragioni non hanno alcuna efficacia e regna esclusivamente prepotenza e superbia, ritenendo che nessun altro cittadino dovesse sacrificarsi e avere problemi per uno Stato che per far rispettare una Legge consente che ne siano violate altre, consegna infine le chiavi. Iniziano quindi le operazioni di trasloco. Tale intervento presenta sin dall’inizio evidenti presupposti d’illegalità: le ditte incaricate per il trasloco, diversamente da quanto assicurato dal Sindaco di Lagonegro, non sono specializzate e non sono abilitate al trasporto conto terzi, non posseggono mezzi adatti a garantire il trasferimento di documenti sottoposti alla normativa in materia di sicurezza e di privacy. Nonostante l’evidente imbarazzo delle Forze dell’Ordine, invitati dagli astanti a far rispettare la Legge, tale scempio continua ad essere perpetrato, sotto il vigile e costante controllo dei cittadini e dei rappresentanti dell’Amministrazione comunale di Sala Consilina. A tutt’oggi il trasloco continua senza alcun impedimento, mentre sono sotto gli occhi di tutti le difficoltà connesse con il trasferimento di una grande quantità di atti e di suppellettili e con la riorganizzazione di una struttura che fino a qualche giorno addietro presentava caratteristiche del tutto diverse (esigue). Sono queste le “obiettive difficoltà operative” che hanno determinato il rinvio delle udienze, e non altre; sono queste le ragioni che da sole giustificavano e giustificano tuttavia, legittimamente e correttamente, la richiesta di proroga del trasferimento. Signor Presidente, ritengo doveroso, mio malgrado, trasmettere per opportuna conoscenza, al competente Ministro, questa nota e le altre che eventualmente seguiranno, unitamente alla documentazione in mio possesso, a dimostrazione della verità espressa e affinché l’oblio non regni sovrano. È pleonastico ricordarLe che mi adopererò con ogni mezzo per la salvaguardia del mio territorio e per riportare a Sala Consilina il Tribunale.
Al Ministro, al Capo Dipartimento per l’Organizzazione Giudiziaria e ai membri della Commissione per il Monitoraggio all’uopo istituita, che leggono per conoscenza, trasmetto la seguente nota perché prendano atto delle procedure fin qui adottate per il trasferimento del Tribunale di Sala Consilina e affinché il sottoscritto venga al più presto ascoltato previa convocazione. F.to: IL SINDACO DI SALA CONSILINA Dr. Gaetano Ferrari>>.