San Matteo: dopo le zeppole … De Luca spacca la processione, primo passo verso il 2051

Aldo Bianchini

SALERNO – La storia, quella di San Matteo in processione per le vie della città, dall’altra sera è tutta da riscrivere: invece della classica milza sono uscite allo scoperto le “zeppole di San Matteo” (contro ogni tradizione storica salernitana !!) e la processione intoccabile e indivisibile si è divisa in due all’altezza delle Botteghelle. Questo il nuovo capolavoro del sindaco Vincenzo De Luca, sempre più impegnato contro ogni tradizione salernitana. In pochi giorni le ha infilate tutte: le chiancarelle, le botteghelle, le zeppole e la processione. Non so quanti salernitani la prenderanno con filosofia, certamente quelli del famoso 74% (ultimo consenso elettorale amministrativo) dovranno far finta di niente e chiudere gli occhi per poter sopravvivere a cotanti affronti. Ma andiamo con ordine. <<Sabato pomeriggio 21 settembre alle 18,00 nell’atrio del  Duomo di Salerno sono tutte presenti le massime autorità civili, politiche e religiose. La fascia tricolore indossata, dopo un anno di assenza, dal Vice Ministro senza deleghe Vincenzo De Luca, da tutti salutato e festeggiato. Il Prefetto, S.E. Gerarda Pantalone, quest’anno con un abito molto istituzionale rispetto al verde smeraldo dell’anno precedente, al fianco del Questore, dott. De Iesu. Ma, a suscitare l’attenzione tra le massime Autorità militari (Carabinieri, Guardia di Finanza, Marina Militare) è l’uomo con la fascia blu, ossia quella rappresentativa del Presidente della Provincia. Suscitando l’invidia dei massimi esponenti comunali e provinciali del Centro-Destra, a rappresentare la Provincia quest’anno c’era Pietro Stasi, quasi come un guanto di sfida sul viso del sindaco. Parte il corteo istituzionale e, come sempre, i deluchiani di ferro (quali Mimmo Galdi, Angelo Caramanno, Horace Di Carlo, Alfonso Buonaiuto, Giovanni Coscia, ecc.) fanno a gara per posizionarsi accanto al Vice Ministro. Addirittura, dopo neanche 30 metri, restano indietro il Prefetto ed il Questore, insieme alle altre Autorità militari. Insomma il “plotone deluchiano” si isola dal resto della processione e quasi si prepara alla novità assoluta. Poco prima del Comune arriva il vassoio pieno di zeppole; la mano di De Luca si allunga ed apre la prima novità; poi tutti gli uomini del plotone ad “arraffar zeppole”, non ne resta neanche una. Ma c’è una foto birichina che prima appare su Salernonotizie.it e poi rapidamente scompare; viene catturata, però, dal giovane Raffaele Cicalese (presidente nuova Forza Italia) che la invia a tutte le altre testate giornalistiche. Lungo Via Mercanti si intravedono, in posizione arretrata, il Presidente del Consiglio Comunale, Antonio D’Alessio, con accanto i colleghi Anna Ferrazzano e Luciano Provenza.  Pietro Stasi, con la fascia blu, è accompagnato solo da Peppe Zitarosa; stranamente, Roberto Celano, Lello Ciccone e Raffaele Adinolfi sono lontani dal rappresentante istituzionale del centro destra. Sono rimasti un po’ male presi da raptus di gelosia ? Chissà !!  Non mancano Packy Memoli ed Antonio Cammarota. Si defilano quasi subito Enzo Fasano ed Alfonso Andria; la loro è solo una presenza simbolica all’inizio. Giunti all’altezza di Piazza Portanova, una troupe delle Iene, con due telecamere, viene fermata giusto in tempo mentre sta per avvicinarsi al Vice Ministro. Il giornalista delle Iene, con un fare a dir poco maleducato e provocatore, tenta in tutti i modi di “farsi picchiare” per realizzare così uno scoop nazionale. Fortunatamente, la Digos ed i Vigili Urbani non perdono la pazienza e riescono a mantenere l’ordine ed a sopportare la presenza delle Iene per l’intera processione. Questa non è il tipo d’informazione che mi piace e bene ha fatto il Questore a tutelare il sindaco ed a impedire qualsiasi incidente. Alla fine di Corso Vittorio Emanuele, all’incrocio con Via dei Principati, arriva colui che poi, per il restante tragitto, assumerà un ruolo da coprotagonista:  il Presidente Lotito, in abito grigio scuro e con un’espressione di grande compiacimento per la gioia e l’entusiasmo manifestati dai cittadini nei suoi confronti. Peccato che proprio ieri, però la Salernitana è stata sconfitta in casa; come dire che le squadre non si fanno con le processioni e gli applausi. Rifletta bene Lotito, Salerno è una città difficile da questo punto di vista. L’arcivescovo Mons. Moretti certamente avrà di che lamentarsi per la prevalenza  dell’aspetto  profano rispetto a quello spirituale. Arriva il momento della scissione della processione; lo show inizia lungo Via dei Principati, allorquando, improvvisamente Vincenzo De Luca, staccandosi dal corteo istituzionale, comincia, con una gestualità da stadio, a salutare la gente e ad incitarla agli applausi; poi giunto in Via Mercanti infila Via Botteghelle e spacca il corteo seguito dal suo plotone per giungere in “pool position” sulle scalinate del Duomo. Non si era mai visto il Sindaco con tante energie e in una forma davvero invidiabile. Probabilmente la sua è stata una reazione alla presenza veramente inopportuna nel corso di una processione dei giornalisti delle Iene; ma c’è chi giura che con il gesto ha voluto apoditticamente imporre il suo “timbro autoctono” per l’avvio di una nuova tradizione salernitana. Bisogna necessariamente registrare che non c’è stata nessuna contestazione, né cartelli offensivi per il Primo Cittadino, solo applausi e tifo, che, giunti all’altezza della Chiesa dell’Annunziata, hanno assunto una dimensione da stadio>>. Insomma una processione, ancora una volta, segnata dal protagonismo assoluto di Vincenzo De Luca, che, ahimè, prevale anche sull’amato San Matteo. Probabilmente per l’edizione 2014 della processione ci sarà uno sconvolgimento globale, me lo ha confidato un portatore di San Matteo (che vuole mantenere l’anonimato); tra le centinaia di portatori circolerebbe con insistenza una voce. L’anno prossimo le statue di San Caio, San Fortunato, San Gregorio VII e San Giuseppe saranno sostituite da un carro appositamente allestito sul quale prenderà posto soltanto Vincenzo De Luca che precederà di una cinquantina di metri addirittura la statua di San Matteo; nessuna Autorità sarà invitata e forse l’arcivescovo sarà costretto ad aspettare i due santi (San Vincenzo e San Matteo) non sulle scale ma nell’atrio del Duomo, così nessuno potrà vederlo. Sarà vero ? Lo sapremo l’anno prossimo. Nel frattempo cosa si può dire se non <<San Matteo, pensaci tu …>>, anche perché il Protettore di Salerno farebbe bene a preoccuparsi in quanto il 2051 è molto vicino e come dimostra la foto allora non ci sarà più spazio per nessuno.

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