Aldo Bianchini
SALA C. – Dopo quanto accaduto per la triste vicenda del tribunale di Sala Consilina potrei comporre un pezzo con pochissime parole: <<Politici e politichesi del Vallo di Diano statevene tutti a casa, in silenzio, e poi cercate di andare a lavorare, da qualsiasi parte purchè facciate un lavoro onesto e pulito senza arrecare danno a nessuno, perché di danni ne avete fatti già tanti>>. Ovviamente non posso limitarmi a queste poche parole che non sono neppure state da me inventate pur condividendole in pieno. Nella mia lunghissima osservazione della politica nostrana ne ho viste di tutti i colori anche se non riesco ancora ad abituarmi alla “faccia di bronzo” (per non dire altro !!!) di coloro che sono chiamati ad impersonarla; questi signori sarebbero capaci di “andare a letto” anche con un asino se non si corresse il rischio che l’animale strappi le lenzuola. Ieri a Padula, nella sede della Comunità Montana, è andata in scena l’ennesima e inquietante farsa dopo quella delle chiavi del tribunale. Il ruolo di “prima donna” è stato assunto dai due politici forse più noti dell’intero Vallo di Diano, Tommaso Pellegrino e Donato Pica, che dal novembre scorso e fino ad ieri se le sono suonate di santa ragione in una guerra sommersa senza precedenti e che d’improvviso sono stati fulminati entrambi su una quanto mai improbabile “via di Damasco”. Il fatto, però, si è compiuto e ad un giornalista spetta il dovere del commento anche se nella fattispecie dover criticare Tommaso Pellegrino sinceramente mi rincresce. Nella mattinata di ieri, mentre era in corso la riunione degli amministratori a Padula per contrastare la calata dei barbari (Guglielmo Vaccaro e la sua corrente con qualche promanazione nazonale!!!) sono stato subissato da numerose telefonate. Non volevo crederci. Ero certamente abituato al fatto che nel Vallo di Diano ci fossero stati “giudici nel pallone” ma che due politici di primo livello rotolassero anch’essi come palloni in un campo sportivo pieno di insidiose buche non l’avrei mai ritenuto possibile. Pensare che Tommaso Pellegrino potesse annullare la manifestazione dei “renziani” per un ritorno d’amore verso il tribunale (così almeno dice lui !!) dopo che aveva combattuto per la loro causa fino al limite estremo mi sembra improbabile; dopo aver sopportato e non denunciato (per amore o disciplina di partito !!) le numerose irruzioni dei “lettiani di Vaccaro, Pica e Saggese” (irruzioni non so fino a che punto legittime e …. !!) mi sembra sconcertante, pensare poi che si è improvvisamente squagliato come neve al sole cedendo all’abbraccio mortale della controparte solo e soltanto per completare la “farsa del tribunale”, beh !! questo davvero è insopportabile. Perché, amici lettori, quella del tribunale una farsa è e tale rimane; la sapevano tutt8i e da tempo che sarebbe stato chiuso perché tutti erano stati stracciati da Pittella; questa è la verità che tutti vogliono nascondere. Pensare che Donato Pica, per la stessa finta causa del tribunale (che di cause non ne farà mai più, almeno a Sala Consilina !!), possa aver gettato alle ortiche anni e anni di lavoro e di sacrifici svenandosi appresso al capo-corrente Guglielmo Vaccaro nella spasmodica ricerca di un posto in Parlamento francamente è troppo ed io comincio a non capirci più nulla e mi sono chiesto: <<Vuoi vedere che, sotto sotto, questi sono i primi effetti dell’annunciato matrimonio di Tommaso Pellegrino con Vincenzo De Luca e che lo stesso Pica abbia deciso di abbandonare Vaccaro per ritornare all’ovile, o meglio nel letto del padrone assoluto del PD salernitano ?>>. Ma no, non è possibile, anche messo e non concesso che De Luca possa essere un asino a letto e che possa quindi strappare le lenzuola, difficilmente i due politici valdianesi si farebbero coinvolgere e travolgere dalle spire voluttuose ma mortali del sindaco di Salerno. Capisco che la corsa verso il Parlamento, per le imminenti elezioni, è assolutamente disperata ma la dignità è dignità e va si rispettata, sempre e comunque. E i nostri due politici valdianesi di dignità ne hanno certamente da vendere. Rimane, però, un problema grosso quanto una montagna; i due (così come tutti gli altri !) si sono affidati negli ultimi anni a politici parlamentari che a loro volta farebbero bene a starsene a casa per essere pronti e temprati ad andare a Roma per schiacciare il pulsante a chiamata. Ho letto da qualche parte che alcuni parlamentari del PD Fulvio Bonavitacola, Sabrina Capozzolo con Tino Iannuzzi ed altri (anche quelli del PdL) hanno firmato una interrogazione al Ministro per sollecitare una ispezione tecnica nei locali di Lagonegro e, stringendomi nelle spalle, ho pensato che anche questi signori dovrebbero stare zitti e trovarsi un mestiere da svolgere perché a Roma non sanno nemmeno in quale ufficio andare a depositare le loro proteste. A Sala Consilina è accaduto un fatto gravissimo che nessuno ancora conosce, un fatto che chiama direttamente in causa l’insipienza di tutti i parlamentari, ecco perché dico questo; ed è accaduto proprio sotto gli occhi appannati di tutti i parlamentari nostrani. Una vergogna che svelerò nei prossimi giorni.
sono d’accordo in tutto e per tutto, il Vallo di Diano è stato sempre un bacino di voti, cui i nostri amministratori di turno li hanno concessi per i loro favori, ma è finita ciò che deve capite la popolazione del Vallo di Diano, il quale i nostri amministratori e politici di turno non fanno trapelare, ti saluto e resto in attesa del resto della storia .