Aldo Bianchini
SALERNO – Io davvero non so se il termovalorizzatore sia utile o meno per Salerno9 e per l’intera provincia. Non spetta a me dare giudizi sulle reali esigenze, faccio il giornalista e ho l’obbligo non solo di commentare ma anche, se non soprattutto, di ricordare fatti e circostanze ai tanti lettori che per varie ragioni non hanno ben seguito o hanno dimenticato tutto quanto è accaduto intorno e dentro la vicenda termovalorizzatore. Devo prendere, però, atto di un fatto che in tutta sincerità comprendo molto poco: la smemorizzazione da parte dell’assessore Gerardo Calabrese di fatti importanti per la vicenda in questione. Mi meraviglio perché ritengo Gerardo Calabrese una persona al di sopra delle parti e di assoluta affidabilità. Probabilmente il tempo gli ha giocato qualche brutto scherzo. Cerchiamo, quinfi, di ricordare rapidamente insieme anche se per sommi capi l’intera vicenda. A Salerno doveva sorgere la “centrale termoelettrica” per la quale i francesi di Energy Plus investirono ingenti somme di denaro anche in pubblicità; improvvisamente il Comune fece marcia indietro e, forse, regalò ai francesi come risarcimento la riconversione del vecchio pastificio Amato. I francesi furono9 fatti fuori, si fa per dire !!, perché arrivò l’impressionante idea del “termovalorizzatore” che De Luca, appena ritornato sindaco, sbandierò in tutte le salse riuscendo anche ad ottenere la nomina di “alto commissario”. Promise alla Città ed ai salernitani che entro diciotto mesi (era il gennaio 2008 !!) avrebbe realizzato l’imponente opera <<una delle più grandi d’Europa !!>> proclamò, come nel suo costume. Poi le cose stranamente, anche qui, cambiarono; non solo, arrivò alla Provincia Edmondo Cirielli e lo scontro sulla titolarità dell’impianto si spostò a Roma dove regnavano Berlusconi e la Carfagna. E qui, caro Gerardo, accadde una cosa aberrante e storicamente unica. La Carfagna (da ministro) che voleva liberarsi di Cirielli probabilmente favorì l’irruzione di De Luca e di Bersani a Palazzo Chigi mentre era in corso una riunione di governo proprio per decidere se affidare simili opere alle province o ai comuni. Per la prima volta, caro Gerardo, fu interrotto un “Consiglio dei Ministri” (era accaduto solo in tempo di guerra !!) e il ministro dell’ambiente fu costretto a ricevere sia Bersani che De Luca. Come sempre accade, poi, la cosa ha cominciato il suo iter burocratico tra botte e risposte e la Provincia di centro destra ha cercato di andare avanti tra mille difficoltà affrontando anche lo scontro senza esclusione di colpi delle due ATI (Associazione temporanea d’impresa) che guerreggiavano per l’aggiudicazione della gara; e queste due ATI (se ben ricordi caro Gerardo !!) facevano capo a Rainone e a Lombardi che, rispettivamente, con tripli salti mortali, avevano cambiato rapidamente sponsor politico: Rainone era passato da Cirielli a De Luca e Lombardi era passato da De Luca a Cirielli. Per questi fatti ne ha risentito anche la Salernitana Calcio che andò di filato verso il fallimento. E tu, caro Gerardo, sai benissimo che questa battaglia ha condizionato anche l’aggiudicazione di tante altre gare, alcune delle quali addirittura prestigiose alla pari del termovalo9rizzatore. Se non ricordiamo questi fatti, caro Gerardo, non possiamo parlare di niente. Per farla breve il termovalorizzatore è stato al centro di una battaglia politica, ma anche di interessi (per dirla tutta !!), di una vera e propria squallida guerra tra fazioni e clan politici e non da natura opposta. Ora arriva l’intenzione del ministro dell’ambiente che parla di <<sovradimensionamento del piano regionale dei rifiuti>> e tu ti lasci prendere dall’euforia ambientalista e scrivi: <<Siamo contenti che il ministro dell’Ambiente abbia finalmente preso atto di quanto noi sosteniamo da tempo, pur restando inascoltati: il piano regionale dei rifiuti è sovradimensionato rispetto alle reali esigenze del territorio». Così Gerardo Calabrese, assessore all’Ambiente del Comune di Salerno, commenta le dichiarazioni di Andrea Orlando che si è detto disponibile al dialogo sulla questione del termovalorizzatore di Salerno. «L’impianto – ha sottolineato Calabrese – allo stato attuale, con un incremento della raccolta differenziata e una diminuzione nella produzione dei rifiuti, è inutile. Come Comune di Salerno lo sosteniamo da tempo, tant’è che siamo stati tra i primi ad impugnare il piano regionale redatto dall’assessore regionale “incompatibile” all’Ambiente, Giovanni Romano. Le parole di Orlando – ha aggiunto Calabrese – testimoniano anche come la Regione Campania, alla fine, abbia partorito un topolino. Se vogliamo evitare una nuova sanzione da parte dell’Unione Europea è necessario rivedere al più presto quel piano. D’altronde – ha concluso – lo stesso ministro appena qualche settimana fa, aveva proposto una moratoria per i termovalorizzatori in Italia giudicati in numero superiore alle reali esigenze dei territori e, per questo, spesso inutilizzati>>. Questo tuo intervento, mi spiace dirlo, non mi è piaciuto. Alla prossima. Certo saranno pure cambiate le esigenze della Città (anche se io non ci credo !!) ma quello che è stato non bisogna dimenticarlo; è storia.
Caro Direttore, ho letto solo ora questo tuo articolo dedicato alle mie considerazioni su quanto affermato nei giorni scorsi dal ministro dell’Ambiente Andrea Orlando rispetto al sovradimensionamento impiantistico del piano regionale di gestione dei rifiuti della Campania e posso assicurarti che non si tratta di “euforia ambientalista” e ancor meno di un “voltafaccia”. Davo semplicemente atto al ministro Orlando, tra l’altro insediatosi da pochi mesi, di essersi reso conto rapidamente – come il sottoscritto – dell’inadeguatezza del piano regionale rispetto alla previsione impiantistica e non solo. Infatti, su mia iniziativa il Comune di Salerno ha impugnato il PRGRU – subito dopo l’approvazione – proprio rispetto al dimensionamento impiantistico e ad altri profili che, a mio avviso, sono in contrasto con il diritto interno e con quello europeo e, pertanto, difficilmente riusciremo ad evitare l’ennesima condanna da parte della Corte di Giustizia europea. Inoltre, ho ben presente sia i fatti relativi alla gestione dei rifiuti in Campania dall’11 febbraio del 1994 (quando fu dichiarato lo stato di emergenza) ad oggi, sia quelli della centrale termoelettrica dal 9 agosto del 2003 (giorno di presentazione del progetto al Comune di Salerno) al 6 ottobre 2010 (quando la Energy Plus in sede di Conferenza unificata presso il Ministero dell’Ambiente decise di rinunciare alla realizzazione dell’impianto). Per mia fortuna la memoria ancora non mi inganna e, oltre ai fatti, ricordo perfettamente anche le date che hanno delimitato cronologicamente entrambe le vicende. Poi, se queste vicende hanno condizionato l’aggiudicazione di gare questo non lo so, posso solo dire che se fossi venuto a conoscenza di notizie di reato mi sarei presentato immediatamente in procura per denunciare. Ad ogni modo, mi risulta difficile raccontarti in poche righe fatti che si sono svolti nel corso di molti anni, posso rimediare solo con un invito a prendere un caffè e raccontarti la mia versione dei fatti. Infine, quando svolgo la funzione di assessore cerco sempre di mettere da parte l’appartenenza politica e di impegnarmi al meglio per il buon andamento della pubblica amministrazione e per il bene di Salerno, atteggiamento questo che – stando alle parole che ho letto nell’articolo – credo tua abbia colto in pieno, ed è per questa ragione che spero tu possa continuare a ritenermi una “persona al di sopra delle parti e di assoluta affidabilità”. Cordialmente Gerardo Calabrese