SALERNO – << … io non sarò Brad Pitt, ma lui somiglia tanto alla figlia di Fantozzi … >>. Questa frase (fonte Il Mattino del 9 settembre 2013) avrebbe scatenato le ire del ministro delle infrastrutture on. Maurizio Lupi che si è sentito oltraggiato e, forse, anche beffeggiato dal quasi viceministro Vincenzo De Luca (sindaco di Salerno). Gonfia il petto e prepara la terza interrogazione anche l’on. Andrea Cioffi di Cinque Stelle (già avversario di De Luca nella corsa a sindaco nel 2011) contro il doppio incarico presumibilmente rivestito dall’esponente del PD, anzi più corretto dire “di se stesso”. Prima di avventurarmi nel commento sulla vicenda Lupi/De Luca vorrei dare un consiglio all’on. Cioffi: puntasse la sua lente d’ingrandimento sul tesseramento PD del 2012 perché potrebbe scoprire cose molto interessanti; se vuole potrei accompagnarlo per mano. Ma ritorniamo rapidamente allo scontro Lupi/De Luca, adesso tutti scoprono il vero volto di Vincenzo De Luca che con le battute al vetriolo piace quando fa comodo e diventa un caso quando non fa comodo. E, per dirla tutta, la battuta di Genova contro Lupi non fa comodo a nessuno, da Enrico Letta a scendere giù. Ma De Luca è questo, prendere o lasciare; è un lucano perfetto, non ha mezzi termini, piace al popolino proprio per questo motivo. Non ha mai studiato comunicazione ma le leggi fondamentali della stessa le ha dentro, quasi a livello di dna. Dice esattamente le cose che alla gente piace sentir dire non potendole dire in prima persona. Incarna alla perfezione il prototipo dell’italiano medio, del cittadino frustrato, dell’elettore insofferente, dell’individuo stanco delle eterne promesse della politica politicante. E viaggia con grande abilità sul filo di rasoio di queste quattro esigenze popolari tenendo la barra dritta verso il centro dell’immaginario collettivo senza dire nulla di costruttivo o di interessante, il necessario è colpire l’immaginazione e fissare in essa l’intensità del messaggio senza badare più di tanto al contenuto dello stesso. Riesce a rimanere perfettamente in bilico tra la satira scontata e l’impalpabilità del sentimento di ribellione che ognuno di noi porta dentro di se; e su questo fa leva De Luca con astuzia al di là di ogni immaginazione. Insomma più virtuale è il suo messaggio e più coglie nel segno. Immaginate soltanto per un istante quanti milioni di italiani, leggendo la frase contro Lupi, sono andati su Google per trovare una similitudine tra la figlia di Fantozzi e il ministro delle infrastrutture; il bello è che l’hanno subito trovata, anche fotografata, questa somiglianza (come dimostra la foto tratta da Google) e nella loro mente rimane sicuramente Vincenzo De Luca come implacabile massacratore della politica-politicante e censore di tutti e di tutto. Da qui, anche in Città lontanissime da Salerno, più di qualcuno attribuisce a De Luca poteri quasi astrali e molto lontani dalla politica-politicante non sapendo quanto lui stesso sia un politico-politicante. Ma c’è poco da fare, fino a quando avrà la capacità di muoversi e di parlare così sarà vincente e fra poco, se rinuncerà anche al vice-ministero, farà certamente un grosso balzo in avanti nella classifica dei migliori sindaci d’Italia pur non avendo mai risolto i veri problemi storici della città di Salerno. Anzi anche a Salerno già circola la seguente definizione: <<De Luca è il miglior sindaco degli ultimi venti anni>>. Grazie c’è stato solo lui !! avrei risposto all’amico di turno davanti all’edicola di Torrione, ma gliel’ho risparmiata, per non deluderlo più di tanto. Ho letto da qualche parte che De Luca ha pronunciato quella frase per <<una strategia politica>>; ma quale strategia, De Luca non ha strategie, soprattutto politiche; De Luca è un istintivo, è un esponente di se stesso ed è lontanissimo dai classici riferimenti di appartenenza, ha i voti e il consenso della gente, quella di Salerno. Per questo il suo destino è legato alla Città e soltanto ad essa; quello che è consentito a De Luca in tutta la provincia di Salerno non è consentito a nessuno. Appena mette la testolina fuori dal seminato, però, arrivano subito le bacchettate; ma lui, pervaso da un inquietante sadismo, se le va quasi a cercare perchè sa benissimo che quelle bacchettate gli servono per accrescere ancora di più il suo capitale di consensi tra il suo popolino nella sua Città. Altro che strategie o alleanze, se ne frega di tutti; proprio ieri ho scritto delle passate alleanze tutte cadute nella sua ragnatela avvolgente. In definitiva è un lucano doc perché dei lucani ha il pregio di non conoscere le mezze misure, il nero è nero e il bianco è bianco; pregio che ha conquistato rapidamente il salernitano medio abituato alle due facce di San Matteo. Come andrà a finire ? In barba alle previsioni dei tanti politologi Vincenzo De Luca non avrà mai un ministero, non conquisterà la Regione ma sarà un ostacolo difficilissimo per tutti nella città di Salerno. A meno che l’on. Andrea Cioffi non segua il mio consiglio e non affondi le sue interrogazioni anche sulle modalità del tesseramento PD del 2012.
direttore: Aldo Bianchini