Sanità: niente scuse al prof. Di Benedetto

Aldo Bianchini

SALERNO – Si complica, e notevolmente, il caso della signora settantaduenne deceduta presso la “torre del cuore” dell’Ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno. In data 23 agosto scorso, riprendendo la notizia da alcuni quotidiani di carta stampata, avevo pubblicato un articolo dal titolo: <<Sanità: Di Benedetto, una lezione di stile>> per approfondire un caso che, a mio sindacabile giudizio, appariva come un caso di assoluta buona-sanità per alcuni ordini di motivi. In primo luogo perché il primario di cardiochirurgia prof. Giuseppe Di Benedetto si diceva addolorato per la morte della paziente e che per questa ragione aveva richiesto egli stesso l’esame autoptico e che alla fine i familiari della defunta avevano presentato le loro scuse. In secondo luogo perché proprio i familiari della defunta signora, stando alle dichiarazioni di Di Benedetto, avevano presentato le scuse al primario dopo aver esercitato un loro assoluto e sacrosanto diritto, quello cioè di capire le vere ragioni dell’improvvisa quanto inaspettata, ed ancor più dolorosa, morte della congiunta. Mi sembrava davvero un caso di “buona-sanità” perché, ripeto, il rapporto medico-paziente dovrebbe sempre essere improntato alla massima trasparenza ed al massimo rispetto delle diverse esigenze; da un lato la professionalità  e dall’altro l’affetto e il diritto di sapere, senza traumi o necessità di ricorrere per forza all’Autorità Giudiziaria che fino ad oggi, in verità, non ha quasi mai mandato in galera nessuno per le migliaia di casi di mala sanità. La mia sorpresa quando venerdì sera 30 agosto scorso, nel bel mezzo della partita Bayern-Chelsea, vengo contattato telefonicamente dall’avv. Luana Manna che, dopo qualche minuto, mi ha inviato una mail chiedendo una sostanziale rettifica del pezzo pubblicato il 23 agosto 2013. Come deontologia professionale impone ecco il testo quasi integrale della nota per la richiesta di rettifica: <<  La invito, quale procuratore e difensore dei sigg.ri ……………., rispettivamente marito e figli della signora ………., a provvedere al più presto alla rettifica dell’articolo di cui all’oggetto nella parte in cui si dice “che la perizia autoptica era stata eseguita dal dr. Zotti (vera garanzia illuminante nel campo) con esiti assolutamente favorevoli al cardiochirurgo, tali da indurre i parenti della deceduta a chiedere scusa al primario per aver dubitato della sua opera operatoria”.  Come Le ho già detto telefonicamente,  l’autopsia è ancora in corso per cui non si capisce quali siano “gli esiti assolutamente favorevoli al cardiochirurgo”. In secondo luogo,  la  richiesta di esame autoptico è stata determinata esclusivamente dalla necessità  di chiarezza sull’accaduto senza alcun intento denigratorio (tant’è vero che nessun familiare ha ritenuto opportuno o necessario  lasciare dichiarazioni alla stampa), ragion per cui sinceramente non si capisce di che cosa e perché i familiari avrebbero dovuto scusarsi. Prego volermi indicare su quale numero sarà pubblicata la rettifica … >>. Mi corre altresì il dovere morale, anche se non richiesto, di rendere di pubblico dominio che i familiari della defunta la mattina del 31 agosto, alle ore 11.46, mi hanno indirizzato una loro mail molto dura non certamente contro di me ma contro le strutture ospedaliere che a loro dire << …. che durante il calvario di mia madre in quella struttura si trova efficienza e valido personale solo all’obitorio…..>>. Un’accusa pesantissima che non mi sento di condividere in pieno in quanto nella struttura del Ruggi, intesa in senso lato, ci lavorano tanti e tanti validissimi medici e paramedici che sacrificano la loro stessa esistenza per il bene del prossimo. Nel testo della mail dei familiari si legge ancora che << Inoltre noi familiari ci tengo a precisare non abbiamo telefonato nessuno ne chieste scuse a nessun luminare, sono e siamo solo addolorati e sconvolti da una morte strana e misteriosa …>>. Quest’ultima dichiarazione credo sia come una sorta di pietra tombale sul caso. E’ doveroso, comunque, aspettare le determinazioni dell’Autorità Giudiziaria; intanto tutta la redazione de ilquotidianodisalerno.it si stringe intorno ai familiari della povera defunta.

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