SALERNO – A commento di uno dei miei ultimi articoli sul P.D. (Partito Democratico) dal titolo <<PD, gli amici di Letta (Pica, Vaccaro e Saggese) contro Pellegrino>> un anonimo (purtroppo il web consente l’anonimato !!) lettore nascosto dietro la sigla <<DM … VALLO>> in data 25 agosto 2013 ha testualmente scritto <<IN QUESTA CONFUSIONE CHI CI RIMETTE E’ SEMPRE IL CITTADINO…CARO ALDO B. DA UMILE DIRETTORE CHE CI CONSIGLIA.!!!!!…..DI STRACCIARE LE TESSERE DI ISCRIZIONE AL PD …O DI CONTINUARE A MANGIARCI IL FEGATO … ILLUMINACI….GRAZIE>>. Ho letto e riletto il commento ed in verità confesso che a volte mi è apparso ironico, a volte rabbioso ed a volte reale. Comunque sia (ognuno lo interpreti come crede !!) il commento mi dà la possibilità di rispondere e di avanzare di qualche passo in questa che considero, badate bene, soltanto un’inchiesta giornalistica che non ha alcuna pretesa né investigativa e né inquisitoria. In maniera secca e brutale, applicando il “metodo Bianchini” come disse anni fa il noto storico padulese e docente universitario Carmine Pinto, risponderei così: <<Le tessere di iscrizione a qualsiasi partito non si strappano mai e né bisogna mangiarsi il fegato. E’ doveroso tenere duro (non come i leghisti !!) e continuare la propria battaglia personale di legalità. In caso contrario sarebbe un arretramento della democrazia>>. Questo come consiglio all’anonimo lettore che lo invoca da me come se fossi in grado di illuminare qualcuno o qualcosa. L’appello del lettore, però, mi consente di dare anche un consiglio direttamente ai vertici provinciali del PD ed a tutti i coordinatori cittadini del partito: <<Le tessere compilatele (almeno !!) prima di metterle in giro>>. E non aggiungo altro, perché il proverbio antico quanto l’uomo dice <<a buon intenditor poche parole>>. Capisco e mi rendo conto che nel centrosinistra i capi <<possono non sapere>>, ma qui stiamo scivolando in un assurdo senza precedenti perché di fronte ad una quintalata di parole che da tempo sto scrivendo sulla gestione poco trasparente del tesseramento 2012 e delle primarie 2012 interne al Partito Democratico in provincia di Salerno ci fosse stato uno, dico uno, che avesse mosso un dito o avesse almeno cercato di controbattere alle ipotesi di reato che spesso, con i miei scritti, ho chiaramente avanzato anche andando (lo riconosco !!) al di là degli specifici compiti di un giornalista (ma io faccio inchieste ….. ). La cosa più grave è che sulla strada di questa inchiesta non ho ancora trovato neppure il famoso “giudice di Berlino”; nessuno, né nella Procura della Repubblica di Salerno e neppure in quella di Sala Consilina (più direttamente interessate territorialmente). Vero è che quel povero contadino tedesco un giudice a Berlino che gli desse ragione contro l’imperatore lo trovò; solo che alla fine il contadino perse il giudizio di appello e perse anche il terreno per il quale stava lottando da una vita; solo alla fine capì che i “capi veri, così come i “giudici veri” possono anche non sapere, possono anche non leggere, possono anche non sentire e possono anche non vedere; come le tre scimmiette che la nota casa editrice Garzanti mette sempre sulla copertina dei suoi gialli. Quelli sono gialli, questa però è realtà. E se del resto è comprensibile che i capi del PD non vedano, non sentano e non parlino perché a giusta ragione non possono andare contro i loro stessi interessi è assolutamente allucinante che i vertici del PdL e/o Fratelli d’Italia (dalla Carfagna a Cirielli) investiti per diverse ragioni dal ciclone del presunto “falso tesseramento del PdL” (inchiesta di cui è titolare il pm Vincenzo Montemurro della DDA di Salerno) non abbiano mosso neppure un dito per capire cosa sottende la mia inchiesta e dove vuole arrivare. Forse è vera l’affermazione di un lettore di questo quotidiano online quando, qualche giorno fa, ha commentato un mio articolo dicendo che << … I politici bisogna sempre tenerli sotto tiro e non consentire loro di fare politica attraverso le testate giornalistiche. Tanto essi stessi, stufi forse del giornalettismo, si stanno impegnando su FB o su Twitter a diffondere direttamente le loro “presunte” ragioni. E’ forse iniziata l’era della fine del giornalismo, o meglio del giornalettismo ?>>. In tutta sincerità non saprei rispondere, posso solo dire che ormai i politici leggono poco e scrivono moltissimo pensando che gli altri leggano il loro parlarsi addosso. Alla prossima, con “il sogno di Pittella”.
direttore: Aldo Bianchini
Caro Direttore
ti ringrazio per la risposta, non pensavo mai, di essere lo spunto per un tuo articolo, stato molto esaustivo ed hai centrato in pieno il senso del commento, sul anonimato >, è perchè, a volte ci vergognati della classe politica a cui apparteniamo….con rispetto parlando ….Saluti