Antonio Citera
ROMA – Tra pochi giorni il decreto di revisione della geografia giudiziaria sarà esecutivo. Il 13 settembre la tanto temuta soppressione di quasi 30 tribunali sparsi nell’intero Stivale sarà effettuata. A nulla sono servite le tante manifestazioni di protesta messe in campo da due anni, dal settembre 2011 quando il Governo Berlusconi ha dato i natali allo scellerato decreto. Oggi siamo qua a recriminare e a fare i conti di quello che da tutti o quasi è stato definito un provvedimento irrazionale oltre che incostituzionale, anche se la stessa Consulta lo ha benedetto. Colpe e colpevoli si intrecciano in un colluso mondo fatto di lobby e caste da difendere a tutti i costi, una politica di stalking che respinge ogni razionale esigenza di un Paese che sta crollando sotto i colpi pungenti di un Governo che non c’è. Questo in sintesi ciò che succede quotidianamente tra false illusioni e finte lacrime di coccodrillo di una politica al servizio non dei cittadini ma aimè dei pochi padroni del mondo. Ecco dunque che le prospettive si affievoliscono e le speranze scemano, la geografia giudiziaria colpisce come un coltello caldo nel burro specie dove, come nel Vallo di Diano la rappresentanza politica equivale a zero. Il tribunale di Sala Consilina quasi sicuramente sarà accorpato a Lagonegro, i tentativi estremi che gli addetti ai lavori stanno facendo a poco serviranno di fronte ad un muro di cemento armato di una classe politica che da tempo ha deciso in merito. Oggi come ieri a battersi per un diritto sacrosanto ci sono gli avvocati, OUA, ANAI, le associazioni di categoria che, ancora ci credono e, nell’arringa finale cercano di cambiare e di illuminare chi ha deciso senza nemmeno conoscere i territori. Ci pensa l’ANAI che in un comunicato stampa mette in risalto lo scempio e il caos che tale provvedimento creerà nella giustizia e nell’economia Italiana. Sedi accorpanti non in grado di assorbire il carico, in alcuni casi anche strutture a rischio agibilità. Questo il comunicato:
”È accertato che nessuno dei Tribunali accorpanti è in grado di assorbire i Tribunali soppressi e le Sezioni distaccate abolite – ha dichiarato il presidente Anai Maurizio De Tilla – La situazione è drammatica. Il sindaco di Bari, Michele Emiliano, denuncia la drammatica e notoria situazione degli attuali immobili che sono già insufficienti ad accogliere finanche gli attuali uffici giudiziari (con esclusione delle Sezioni distaccate). Il Comune di Bologna è alla ricerca di un immobile da adibire ad uffici giudiziari di mq. 4.500 circa. A Cuneo (che si prepara ad accogliere i Tribunali di Mondovì e Saluzzo) è prevista una spesa di circa sette milioni di euro per ristrutturare una scuola da adibire ad attività giudiziaria. Il Presidente del Tribunale di Lecce chiede di mantenere in funzione almeno tre delle sette sezioni distaccate affermando che l’utilizzazione delle tre strutture “sarebbe l’unico modo per prendere ancora tempo ed evitare una possibile paralisi della giustizia”. Per l’accorpamento a Foggia del Tribunale di Lucera (che è un modello di funzionamento) si prevede l’erogazione di un canone di 750.000 euro all’anno. Il Sindaco del Comune di Potenza ha rappresentato che “Il Palazzo di Giustizia” non ha i requisiti per far fronte alla sistemazione logistica del personale, di magistratura ed amministrativo degli uffici giudiziari di Melfi. L’accorpamento del Tribunale di Montepulciano a Siena dovrebbe comportare una spesa annua di circa 800 mila euro annui. Il Tribunale di Lagonegro (Basilicata) non è in grado di accogliere il Tribunale di Sala Consilina (Campania). Il Comune di Udine ha dichiarato di non essere in grado di allocare gli uffici facenti capo al Tribunale di Tolmezzo. Con la soppressione dei Tribunali e delle Sezioni distaccate si avrà un aggravio di spesa di almeno 30 milioni di euro all’anno. Il che smentisce categoricamente le affermazioni ministeriali di risparmi di spesa e di miglioramenti dell’efficienza. L’assurdo del disegno demolitorio ed irrazionale raggiunge il grado più alto se si considera che per il Tribunale di Acqui Terme (soppresso) si è speso per ristrutturazione l’importo di 5 milioni di euro. Per la costruzione dell’edificio che ospita il Tribunale di Bassano del Grappa si è sostenuta una spesa di 12 milioni di euro ai quali vanno aggiunti altri 8 milioni di euro per il completamento della “cittadella della giustizia. L’edificio che ospita il Tribunale di Chiavari, consegnato un mese fa, ha comportato un costo per lo Stato di 14 milioni di euro. Il Tribunale di Modica, inaugurato nel 2004, è costato 12 milioni di euro. E così via per Pinerolo, Sulmona, Saluzzo e gli altri uffici giudiziari. A ciò si aggiunga che si chiudono Tribunali, quali Rossano e Lucera, ad alto tasso di criminalità organizzata. È una pura follia – ha concluso De Tilla – demolire uffici giudiziari costati diverse decine di milioni di euro con un’efficienza e una durata media dei processi di gran lunga inferiore a quella delle sedi accorpanti. È da dissennati spendere decine di milioni di euro per attrezzare sedi inidonee. Non è corretto vantare risparmi e efficienze lontani anni luce dalla verità”.
Ma tra i tanti (?) che si stracciano le vesti per salvare il Tribunale qualcuno, ad esempio sindaci e avvocati, ha mai detto al Ministro di alzare il c… dalla sedia e venire a vedere di persona la reale situazione tra Lagonegro e Sala Consilina?
Io, se la memoria non mi inganna, ricordo che i mitici ed irriducibili sindaci, MINACCIARONO, tanto, ma neanche tanto tempo fà, una dimissione di massa…….ASPETTIAMO!!!!!!