UN AMORE DISTANTE

 di Maria Luisa Perrone

Come mi guarda in questa foto il mio bambino,

vorrebbe ringraziarmi proprio da vicino.

Ringraziarmi perché l’ho aiutato a studiare,

perché con le matite che gli ho regalato ora il mondo può colorare.

Può lasciare quel grigiore che imprigionava la sua infanzia

ed aprirsi alla vita con una nuova speranza.

Mi guarda con i suoi occhi grandi e neri,

come il colore della sua pelle,

ora ha imparato a contare anche le stelle.

E giocando con gli altri bambini

ne ha fatti di nascondini.

Il mio bambino, da grande, che cosa sarà?

Un architetto, un avvocato,

ma so ed è giusto che al suo mondo rimarrà attaccato.

Oppure potrebbe diventare un dottore affermato,

per aiutare anche il più ammalato.

Aiutandolo ad andare a scuola,

ho aiutato la sua mente ad allenarsi

e a sentirsi meno sola

e non dovrà ringraziarmi perché l’ho aiutato,

il merito è suo che sodo avrà lavorato.

Non posso distogliere lo sguardo dai suoi occhi colmi di gratitudine,

ma so che dovrò farci l’abitudine ………………..

Cambieranno e diventeranno occhi altrettanto meravigliosi

e di lui tutti saremo orgogliosi.

Chissà con quale emozione si ricorderà di me,

un giorno, il mio bambino!

Vorrei che alla sua mamma e ai suoi fratelli restasse sempre vicino.

Perché con l’adozione li aiutiamo a sopravvivere,

ma come tutti i comuni mortali, l’impresa ardua sta nel vivere.

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