TOPI E DECORO, CALABRESE REPLICA A FDI: «ARGOMENTI RIPETITIVI E FUORI DA OGNI LOGICA. CELANO E PEDUTO GUARDINO IN CASA LORO».

         

Da uff.stampa SEL-Salerno

«Parole e pensieri in “libera uscita”, come topi e ratti, animano il dibattito cittadino, rinnovando una tradizione agostana fatta di comunicati stampa, evidentemente riciclati, che ripropongono sempre lo stesso argomento cadendo, ogni volta, in evidenti errori o contraddizioni». Così l’assessore all’Ambiente del Comune di Salerno, Gerardo Calabrese, replica al consigliere comunale di Fdi, Roberto Celano, e al portavoce cittadino, Rosario Peduto, sulle questioni del decoro urbano e della presenza di ratti in città, più volte chiarita ma che, evidentemente, risulta essere un argomento ghiotto per il centrodestra cittadino. «Le parole di Celano – afferma Calabrese – preoccupano dal momento che, come abbondantemente spiegato nelle scorse settimane, la competenza alla sanificazione (disinfezione, disinfestazione e derattizzazione) è dell’Asl e non dei Comuni, come ha stabilito il Tar e una circolare della Regione Campania, trasmessa alle stesse Asl non più tardi di un mese fa. Devo pensare, a questo punto, che Celano non dialoga con uno dei suoi “fratelli”, l’incompatibile direttore generale dell’Asl, Antonio Squillante. Sono certo che, dopo i chiarimenti delle scorse settimane, gli avrebbe certamente spiegato come stanno le cose. E poi – continua Calabrese – per mera speculazione elettorale si continua a confondere gli atti di incivilta’ con inesistenti disservizi.
Sulla proposta indecorosa, poi, di istituire un assessorato al decoro urbano, lanciata dal portavoce cittadino di Fratelli d’Italia, c’è poco da dire: è l’ennesima dimostrazione, qualora ce ne fosse ancora bisogno, di come questa parte politica sia stata abituata dal suo “capo” in provincia di Salerno, Edmondo Cirielli, a ragionare solo in termini di “poltrone” ed “assessorati”, nel tentativo di portare a Palazzo di Città il metodo adottato con “successo” negli ultimi anni a Palazzo Sant’Agostino, dove ormai si fa fatica a ricordare chi ha la delega di cosa e, spesso, una volta individuato l’assessore o l’assessorato di competenza si scopre, che tutto è cambiato e quindi si deve ricominciare daccapo la ricerca. Spero – conclude Calabrese – che con queste parole si possa finalmente chiudere questo discorso, chiamando in causa chi deve risolvere i problemi che, guarda caso, si trova nella loro “caserma” e non altrove».

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