Da uff.stampa
SAN PIETRO al TANAGRO – Recarsi a San Pietro al Tanagro il prossimo 14 e 15 agosto vorrà dire immergersi in un’armonia di gusti equilibrati e ricchi di piacere sia per il palato che per la mente. L’evento è ideato come una passeggiata di gusto tra le vie ed i vicoli del centro storico di San Pietro al Tanagro, reso quest’anno ancora più emozionante dal particolare passaggio per Piazza Plebiscito, Via XXIV Maggio e Largo Chiesa. Un ritrovo ideale dove sarà piacevole incontrarsi e dove tra i sapori perduti e i profumi dimenticati non mancherà quel tocco di provocazione al palato. Quest’anno un menù ancora più intrigante che ci accompagnerà a sensazioni meravigliose e gusti inaspettati, assaporando la più antica tradizione della nostra storia culinaria: –Cavatelli con ragù di cipolle e pomodorini sanpetresi, pancetta steccata e spolverata di pecorino; –Soffritto di vitello con cipolle di San Pietro, accompagnato da una fetta di pane casereccio cotto in forno a legna servito in ciotola di terracotta; –Zuppetta di ceci, cipolla ed olio di San Pietro raccolti in una “rosetta soffiata” (prodotta dai fornai sanpetresi) e guarnita con salciccia e rosmarino servito in ovalina di terracotta; -“Patane e cepodde arraganate” Patate e cipolle di San Pietro, tagliate a fette alternandole a strati in una pirofila e completate con origano e pecorino servito in ovalina di terracotta; –Anelletti di cipolla con panatura di granturco; –Zeppola calda tradizionale, preparata al momento e resa speciale dalla sua fragranza; –Pizza cotta nel forno a legna, farcita con cipolla di San Pietro al Tanagro; –Gelato al gusto di “cipolla” accompagnato da “gocce” di vincotto; –Vino rosso delle colline di San Pietro al Tanagro. Torna la due giorni dedicata ad un prodotto tipico della terra del Vallo di Diano: la cipolla. Questo ortaggio che si inserisce a pieno titolo nel paniere degli ortaggi nostrani viene riproposto da alcuni anni dopo tanto tempo di assenza nel nostro territorio. La vendita dell’ortaggio nel Comune di San Pietro al Tanagro risale, infatti, al 1829, anno in cui fu istituita con Regio Decreto la Fiera di Santa Maria. Le ciotole e le ovaline di terracotta in cui vengono servite le pietanze NON dovranno essere restituite ma restano ai frequentatori della sagra.