PD e PDL: uniti per salvare Berlusconi

 

 

Antonio Citera

ROMA – Dopo la farsa di sospendere i lavori in Parlamento voluta dai servitori di Silvio Berlusconi che con l’appoggio del PD sotto pressione e soprattutto sotto minaccia, la democrazia italiana e quella Parlamentare, hanno subito l’ennesima lacerazione per ottemperare a quella macchina infernale chiamata potere assoluto e dettata da un cocktail esplosivo fatto di compromesso e di inganno. Il Pd che non ti aspetti, che fa l’occhiolino pur di salvare il culo. Il giorno dopo però, qualcosa nella coscienza di qualche responsabile del partito si è mosso e, con un blando e inutile comunicato che casualmente ho intravisto tra la mia posta elettronica firmato congiuntamente Luigi Zanda e Roberto Speranza, hanno cercato di imprimere una traiettoria diversa alla farsa e alla indecorosa oscenità chiamata politica del compromesso che ha raggiunto apici di imbarazzante tempismo e di fragile e continua perdita di dignità nei confronti dei cittadini italiani stretti nella morsa della crisi voluta e creata ad hoc per sottomettere e tenere in mano saldamente le redini di un Paese che non c’è più. Salvare il Cavaliere dalle grinfie della magistratura, questo l’obiettivo, non dar spazio alla realtà dei fatti, ma farsi scudo con presunti 10- 12 milioni di voti che a loro dire difenderebbero a spada tratta il loro pupillo. Il PD chiaramente regge il moccolo perché sa benissimo che un’eventuale crisi di Governo, farebbe crollare il castello di sabbia e con esso molte delle poltrone che ne riempiono le stanze. Ma voglio riproporvi il comunicato inviatomi che vuole giustificare anche l’ingiustificabile:

 

<<Care democratiche, cari democratici, molte bugie e falsità si stanno diffondendo su ciò che è stato deciso ed è accaduto ieri. E’ bene dunque chiarirlo. Dopo l’annuncio della Cassazione che ha fissato il giudizio sul processo Mediaset al 30 luglio, ieri Il Pdl ha chiesto tre giorni di sospensione dei lavori parlamentari. Il Pd si è opposto, perchè questa richiesta era inaccettabile. Cosi come si è opposto alle richieste di sospensioni di due giorni o un giorno dei lavori. A questo punto il Pdl ha richiesto di poter riunire i gruppi parlamentari della Camera e del Senato, nel tardo pomeriggio, dopo il question time del presidente Enrico Letta alla Camera. Analoghe richieste, fatte anche dal Pd e dagli altri gruppi parlamentari, sono sempre state accolte. Se ne è discusso nelle presidenze dei gruppi parlamentari del Pd al Senato e alla Camera. E in entrambi i casi, considerati anche i precedenti e la consuetudine, si è acconsentito. Far passare questa decisione come un piegarsi del Pd alla volontà del Pdl di protestare contro le decisioni della Cassazione è contro la verità. E’ una speculazione politica e una provocazione che si lancia in un momento particolarmente difficile della vita del Paese. Lo dimostra anche il fatto incontrovertibile di un Parlamento regolarmente al lavoro.
Il Pd ha una posizione chiara: non si possono mischiare le vicende giudiziarie personali con la vita del governo. Le sentenze, come ha chiarito il segretario Epifani, si rispettano e si applicano. Su queste posizioni non vi possono essere dubbi, cosi come non ve ne devono essere sulla fermezza del partito: noi abbiamo deciso di sostenere il governo di servizio, l’unico possibile dopo che Grillo e il Movimento 5 Stelle hanno deciso di non utilizzare il consenso popolare ottenuto per un governo diverso. Con lealtà sosteniamo il governo di servizio per realizzare il programma indicato dal presidente Letta: affrontare l’emergenza economica e fare le riforme. Ma non abbiamo paura e siamo pronti ad ogni evenienza. Non consentiremo al Pdl di giocare con la vita del paese. F.to:
Luigi Zanda e Roberto Speranza>>.

 

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