Campania/3: il senso del decoro e della dignità

 

Aldo Bianchini

SALERNO – In apertura di articolo devo confessare che qualche giorno fa nel vedere sulle prime pagine dei giornali tutte le facce dei “nostri consiglieri regionali” ho avuto un “senso di repulsione” che, grazie all’età ed all’esperienza, ho prontamente ricacciato indietro. Li conosco proprio tutti e penso che avrò molte difficoltà quando incontrandoli dovrò guardarli in faccia; non so fingere e i miei tratti somatici certamente tradiranno l’imbarazzo. Il problema, comunque, rimane tutto intero ed in questo mi schiero, senza se e senza ma, con il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca che ha parlato di <<un problema di decoro e dignità>> che tocca tutti (a destra, al centro e a sinistra). Qualcuno ha subito voluto minimizzare l’accusa di De Luca mischiando il “problema” con l’antico sogno di De Luca di conquistare la poltrona di governatore della Regione Campania. Sarà anche vero che l’obiettivo di De Luca è la Regione ma c’è un fattore che nessuno deve mai dimenticare: Vincenzo De Luca è un lucano doc, e i lucani non hanno mezzi termini, amano dire pane al pane e vino al vino. Mai e poi mai il sindaco di Salerno avrebbe commesso le “cavolate” di cui sono accusati quasi tutti i consiglieri regionali, cavolate che hanno dilapidato violentemente quel poco di dignità e di decoro che era rimasto nel patrimonio genetico delle istituzioni. Che poi De Luca dica cavolate per conto suo su tante altre cose è anche vero, ma una cosa così miserevole non l’avrebbe e non la farà mai. Qui si parla di decoro e dignità, altro che processi inventati e montati di sana pianta sulla testa di De Luca; chi ricorda ancora i processi Sea Park e MCM è assolutamente fuori strada, oltretutto l’argomento non riguarda minimamente quello che è accaduto in Regione Campania. I consiglieri regionali, anche quelli non colpiti dalle accuse ed i loro amici spalleggiatori, farebbero bene a zittire per cercare di riguadagnare un po’ di stima dalle loro schiere di elettori, almeno così potrebbero trascorrere questi ultimi mesi di consiliatura in maniera più serena prima di affrontare l’ostracismo elettorale. Perché, badate bene, pagheranno tutti, anche quelli non accusati. La gente è ormai stufa e non ne può più di queste porcate. Qualcuno ha addirittura cercato di incolpare le rispettive segreterie per la compilazione delle liste dei rimborsi e non si è reso conto che così facendo ha notevolmente aumentato il tasso di gravità dell’eventuale reato commesso; ogni consigliere ha, difatti, il preciso dovere di controllare ed eventualmente correggere tutto ciò che avviene alle sue spalle. Nel mio primo approfondimento sullo scandalo in corso alla Regione avevo parlato (articolo del 5.7.13 su questo stesso giornale) dell’inquinato rapporto con la stampa di tanti consiglieri regionali (e non solo !!) e della marcia indietro che la stampa avrebbe attuato nelle prossime settimane per cercare di difendere qualcuno dei “senza decoro e dignità”. Mi sbagliavo, l’azione di difesa è già iniziata. Sul principale quotidiano della regione (e del sud) “Il Mattino” già dal secondo giorno lo “scandalo regione” è letteralmente scomparso. Perché ? mi sono chiesto. Delle due l’una: o lo scandalo regione è tutto inventato o il principale giornale del sud ha fatto retromarcia nel nome della politica. Entrambe le possibilità sarebbero, a dir poco, scandalose. Non riesco a spiegarmi come sia possibile un fatto del genere; il giorno prima vengono dedicate diverse pagine allo scandalo con l’elencazione sistematica dei reati e con la pubblicazione delle fotografie e il giorno dopo neppure una riga. L’unica spiegazione possibile è che io non abbia capito proprio niente di questo mestiere. Ho letto anche un’affermazione di Salvatore Aversano (già consigliere regionale e consigliere politico del ministro Conte) secondo cui l’azione di Stefano Caldoro starebbe “portando la vittoria al sindaco di Salerno su un piatto d’argento …”. Io credo, invece, che al di là dei colonnelli Stefano Caldoro stia esercitando un’azione politica molto virtuosa con tagli davvero incredibili anche ai costi della politica, naturalmente ha commesso degli errori soprattutto nell’affidarsi a tecnici specifici e ad uno staff personale senza eccelse virtù politiche; saranno gli elettori a decidere, come sempre, ammesso che la mannaia della giustizia non arrivi prima delle democratiche consultazioni elettorali. Alla prossima.

One thought on “Campania/3: il senso del decoro e della dignità

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *