Antonio Citera
Mentre a Roma la Corte Costituzionale si riunisce in camera di consiglio per deliberare sulla sorte di 31 tribunali e 220 sedi distaccate soppresse dal decreto di riforma della geografia giudiziaria, il Ministro Cancellieri davanti ai microfoni dei giornalisti sullo stesso caldo e rovente argomento, attacca a 360 gradi avvocati e lobby che, secondo il suo parere impediscono di mettere in atto quella vera riforma della giustizia che darebbe lustro e credibilità all’Italia.Dopo l’udienza pubblica dinanzi ai Giudici della Consulta, si attende con ansia il verdetto della stessa . Nei ricorsi provenienti da ben otto diverse ordinanze, di cui quattro dal tribunale di Pinerolo, vengono contestate in particolare le soppressioni dei tribunali di Alba, Sulmona, Pinerolo, Sala Consilina, Montepulciano. Varie le questioni sollevate, a cominciare, ha spiegato il relatore, il giudice costituzionale Giancarlo Coraggio, «dalla dichiarazione di incostituzionalità dalla legge delega, inserita nell’iter di conversione di un decreto legge. E questo contrasterebbe, a detta dei rimettenti, con due principi affermati dalla Corte: sarebbe ‘intrusa’ e si tratterebbe di una riforma approvata a dispetto del procedimento ordinario», perché priva dei requisiti di necessità e urgenza. Inoltre «il legislatore delegato non avrebbe rispettato puntualmente i criteri di delega fissati». Vengono contestate poi una serie di violazioni di «parametri costituzionali», dall’aver dato «prevalenza al risparmio e all’efficienza a dispetto del principio di solidarietà», i tagli «inciderebbero sui diritti dei lavoratori», e viene tra l’altro contestato il «diverso trattamento riservato ai dipendenti dei tribunali soppressi». La decisione della Consulta arriverà al termine della camera di consiglio, che è iniziata ieri pomeriggio dopo le udienza pubbliche. Il proseguo della camera di consiglio è comunque già fissato per il 16 e 17 luglio, è probabile dunque che la decisione verrà presa solo tra due settimane. Se da un lato la speranza è ancora accesa, dall’altro, le dichiarazioni della Ministra Cancellieri, gettano acqua sul fuoco. Infatti la Guardasigilli con stile da gladiatore, alle domande dei giornalisti sul futuro della giustizia ha risposto senza esitare un attimo: << Gli avvocati e le grandi lobby ”impediscono che il Paese diventi normale. Non c’è un sentimento comune del governo, o meglio c’è solo a parole” e ”quando vai a toccare un singolo caso scatta un meccanismo di lobby e di campanilismi. Una battaglia che combattiamo tutti giorni”.- Ma, ha aggiunto ancora il ministro della Giustizia,- “non possiamo arretrare”. Siamo in piena battaglia, questa riforma che è fatta con molta serietà non va bene perché quando fai qualcosa c’è sempre qualcuno che ti dice che potevi fare fare meglio, se qualcosa non va bene la correggeremo ma non dobbiamo arretrare”>>. Il dado è tratto direbbe qualcuno, parole forti sintetiche ma che colpiscono e lasciano presagire che il 13 settembre prossimo la nuova giustizia prenderà il posto della vecchia e i “ tribunalini” compreso Sala Consilina, abbasseranno definitivamente le saracinesche.