SALERNO – Sul quotidiano “Il Mattino” di lunedì 1° luglio 2013 un piccolo articolo, nella rubrica “Il sorpasso” che attira subito la mia attenzione: <<Il De Sanctis “batte” il Tasso>>. Memore di quanto ho scritto recentemente sul Liceo Classico più antico della Città lo leggo tutto d’un fiato e apprendo che, per la prima volta, l’altro liceo classico cittadino, il “De Sanctis”, ha battuto il Tasso con 698 iscritti contro i 692 del liceo di Piazza San Francesco. In pratica un sostanziale pareggio che non sposta, a ben leggere, alcun elemento di distinzione a favore o contro. E’ accaduto, però, un fatto importante che, probabilmente, qualche anno fa non era possibile immaginare; il fatto cioè che un altro liceo classico cittadino potesse almeno nei numeri rivaleggiare con il possente e storico Tasso. Il dato numerico sembra, dunque, dare ragione alla considerazione di massima che facevo nel precedente articolo quando scrivevo di <<inarrestabile trasformazione per colpa, probabilmente, di dirigenti e di docenti senza più autorevolezza e capacità culturale, cose che possedevano a quintalate tutti quelli del passato anche recente>>. Senza nulla togliere all’autorità ed alla professionalità sia dei dirigenti che dei docenti del Tasso che, a mio sommesso avviso, rimangono tra i migliori in circolazione, non si può negare che l’innegabile abbassamento del tasso di autorevolezza (che è cosa ben diversa dall’autorità) e della capacità culturale di capire “un fenomeno” (cosa ben diversa dalla indiscussa professionalità) così importante che riguarda la fuga dalle lezioni di numerosi studenti soprattutto nel mese di maggio 2013 (dato reso pubblico dalle stesse autorità scolastiche) che ha prodotto quella specie di collasso che ora anche i numeri, freddi e impersonali, delle iscrizioni sembrano confermare. Roba da non credere come possa essere stato possibile ad un dirigente navigato e dall’enorme esperienza come Salvatore Carfagna non riuscire a capire o almeno non riuscire ad arginare in tempo un simile fenomeno. Probabilmente la spiegazione più logica non è da ricercare soltanto nelle singole capacità dei dirigenti che rimangono assolutamente altissime ma nella logica e nell’equilibrio di un rapporto genitori-studenti-docenti che è radicalmente mutato e non è più quello di un tempo. In questo il mondo della scuola in generale, e non soltanto il Tasso di Salerno, è in grave ed affannoso ritardo. Con molta serenità lo scrive Maria Rosaria Carfagna (nipote del dirigente del Tasso, Salvatore Carfagna) in un commento al mio articolo dello scorso 27 giugno: <<… condivido la tua analisi , ma la questione non riguarda solo il prestigioso liceo ”Tasso”, ma l’istituzione scolastica in generale e la mia riflessione scaturisce dal mio osservatorio privilegiato, quello di insegnante. La richiesta di uscita anticipata proviene sempre dai genitori, mai dagli alunni, perché sono i genitori a consentire certi comportamenti; un tempo la scuola era sacra, i docenti erano rispettati da allievi e famiglie ed erano considerati anche un modello, io al tempo del liceo ammiravo i miei insegnanti e desideravo, un giorno, poter svolgere quel lavoro. Oggi nessun giovane ha come aspirazione quella di esercitare la professione docente, perché il modello di valori imperante non pone la cultura e la formazione al primo posto, ma il denaro, il potere, il facile guadagno, per cui la scuola viene vissuta non come un’occasione di crescita e arricchimento, ma un tempo necessario da subire …>>. E’ tutto vero quello che dice la Carfagna, assolutamente condivisibile il suo pensiero. Il problema di fondo, quello legato all’autorevolezza ed alla capacità di aggregazione, però, rimane in tutta la sua enormità. Il variegato mondo della pubblica istruzione dovrebbe seriamente interrogarsi su un altro problema, cioè su chi deve muoversi per primo per cercare di arginare la deriva del rapporto genitori-studenti-docenti, problema che a mio avviso dovrebbe vedere molto più impegnati sia la scuola che i genitori, senza gravare più di tanto né sull’una e né sugli altri. Bisognerebbe andare alla genesi della problematica che produce, comunque, effetti devastanti. Ritornando al prestigio dei due licei classici della città il quotidiano “Il Mattino” l’ha messa (per fare soltanto notizia e nessuna analisi !!) sulla gara dei numeri che non mi trova affatto d’accordo. Qualche numero in più non toglie e non aggiunge niente al prestigio che il Tasso ancora ha e che potrà rinsaldare e ribadire agli occhi dell’opinione pubblica nel prossimo futuro, sempre che faccia prima un’attenta, serena e severa analisi al suo interno. Poi la leader schip non gliela toglierà più nessuno, nemmeno con i semplici numeri.
direttore: Aldo Bianchini
Ho insegnato nei ue Licei e posso dire che la grande sostanza del De Sanctis corrisponde alla grande forma del Tasso. Moltissimi allievi del De Santis fanno onore alla scuola ed alla cittá in tutti gli ambiti professionali,anche di elevato rango.