LA VITA CHE SI DIFENDE

 

di Maria Luisa Perrone

Vorrei vedere i tuoi occhi meno stanchi, vorrei gioissi per i tuoi capelli bianchi, che sono il sintomo di saggezza che dà l’età, anche quella mano lenta, che piano mi accarezzerà. Vorrei non vivessi di rimpianti perché i tuoi giorni, vedrai, saranno ancora tanti. Vorrei non avessi rimorsi e capissi che questi della vita sono i normali percorsi. Guarda senza nostalgia la tua gioventù, non ti soffermare al fatto che non tornerà più, ma pensala come un momento della vita che ti ha regalato la prima gioia infinita: di un amore, dei figli, degli amici, che da quel giorno , per te, sono sempre stati felici. Non è il tempo della resistenza, alla vita  è ora che  ti abbandoni. Ora è solo il momento di ricevere doni. Non ti affannare che non è ancora finita, giocheremo la nostra partita. Che tempo di giocare ancora ce n’è, se vuoi, posso giocare insieme a te. Certo, avremo ruoli diversi, ma se ti dedico questi versi è perché da egoista ti voglio insieme a me, è tempo ora che tu ti aggrappi a me. Fallo come se ti aggrappassi alla vita, che finché non senti l’ultimo fischio non è ancora finita.

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