Da Raffaele Adinolfi (cons.com. FdI)
SALERNO – Ho sempre sostenuto che il sindaco incompatibile per il bene della città e per un scelta di coerenza avrebbe dovuto subito eliminare ogni confusione e FARE PRESTO. Poteva scegliere se dimettersi o far constatare l’incompatibilità. Sarebbe stato coerente con le prediche televisive settimanali. Ricordo quando nei suoi sermoni il sindaco incompatibile tuonava in TV contro Matteo Renzi (come riesce un sindaco a candidarsi alla segreteria del partito?), ricordo quando tuonava contro i sindaci incompatibili (forse solo perché assessori regionali di centro destra?), ricordo ancor prima quando tuonava contro Bassolino. Invece ha cercato di prendere (e perdere) tempo rinviando al Consiglio Comunale che a sua volta ha rinviato i lavori alla commissione consiliare. Per protesta contro la farsa ho pubblicamente dichiarato che non avrei partecipato ai lavori. Non per questo mi sono disinteressato dell’argomento leggendo i verbali di volta in volta redatti. Ho potuto appurare che in commissione non è pervenuto (forse nemmeno richiesto) nessuno straccio di parere giuridico (né dell’avvocatura comunale, né del segretario generale). C’è stata solo una discussione tra consiglieri che avrebbe dovuto tenersi nel primo Consiglio Comunale quando si è posto il problema. La legge non può aspettare le comodità dei consiglieri. Ieri si è pronunciata anche la CIVIT (Autorità nazionale anticorruzione) che ha chiarito con la delibera 46/2013 l’applicabilità immediata della norma (solo in Italia si può dubitare sull’applicabilità delle norme). precisando che NON C’E’ NESSUN PROBLEMA DI IRRETROATTIVITA’ speriamo che chi di dovere se ne faccia una ragione anche se, si sa, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire!