Aldo Bianchini
SALERNO – E’ filtrata l’indiscrezione secondo cui il PdL lascerà presto la sede provinciale, in Via Porta Elina, per via del pagamento delle rate di fitto. Sull’altro versante, quello del PD, si consolida la voce che non lascerà i locali della sede provinciale storica di Via Manzo. Sulla sponda PdL probabilmente è venuto meno il “soggetto pagante”, sull’altra (come avevo ampiamente anticipato mesi fa contro gli allarmismi di qualche collega !!) la querelle tra De Biase-D’Attorre e il gruppo dominante De Luca-Landolfi ha repentinamente abbassato i toni. Ma andiamo con ordine. Per quanto riguarda il PdL non è la prima volta che quel partito è costretto a lasciare la sede, quasi storica !!, di Via Porta Elina. La prima volta, quando Pasquale Vessa si stufò di pagare gli onerosi fitti, la sede fu trasferita addirittura in una struttura a Parco Arbostella di proprietà diretta di Pasquale Vessa; poi le cose si raddrizzarono e il partito si ricompattò sulle figure di Mara Carfagna e Pasquale Vessa che fu pronto, nuovamente, ad aprire il portafoglio ed a consentire il ritorno in Via Porta Elina e la promessa di candidatura al Parlamento per Vessa. La cosa funzionò fino alle elezioni del 2008 quando, dopo la tempesta causata dalla telefonata in treno di ridicolizzazione della Carfagna da parte di Vessa a colloquio con un altro candidato (telefonata spiata per caso da un giornalista !!) e la minaccia del ritiro della candidatura per i due (cosa non riuscita perché le liste erano già state consegnate !!), di riffa e di raffa (visto che Vessa era stato comunque eletto) i vertici riuscirono a pagare i fitti. Poi venne l’accordo travolgente con Cirielli e si andò avanti per qualche tempo. I litigi tra Carfagna e Cirielli, la trombatura elettorale per Vessa hanno determinato oggi una nuova situazione di apparente disagio con conseguente rischio di dover lasciare, forse definitivamente, la sede storica del partito del Popolo della Libertà. “I soldi fanno resuscitare anche i morti” diceva qualcuno, ma qui di soldi non ce ne sono più e di morti, invece, tanti. In Via Manzo sembra, invece, essere scoppiata la pace tra i due gruppi in guerra, l’elezione del deputato Alfredo D’Attorre e il suo inserimento nella direzione nazionale del partito (il PD) hanno indotto a miti consigli tutti i contendenti e si sarebbe raggiunto l’accordo di un fitto equo pari alla veramente modica cifra mensile di 620 euro che l’attuale gruppo dirigente dovrà versare nelle casse della Coop. Gramsci che, comunque, avrà l’obbligo di rendicontare semestralmente la destinazione delle somme incassate. Non c’è che dire un accordo “signorile” che fa onore ad entrambe la fazioni in campo, se poi ci sarà l’avvento del nuovo gruppo dirigente, con Palmiro Cornetta a tirare la volata al presidente dei Giovani Democratici, il baldanzoso Vincenzo Pedace, tutto potrebbe cambiare ed il fitto potrebbe essere addirittura azzerato perché sia Pedace che Cornetta sarebbero in perfetta sintonia con D’Attorre e gli altri. Nell’attesa di questi presunti nuovi sviluppi della situazione c’è qualcuno che, giustamente, spinge verso un accordo “larghe intese” anche a Salerno, ovvero vedrebbe di buon occhio un accasamento cumulativo tra PD e PdL nei vasti locali di Via Manzo. Insomma se a Roma le larghe intese sembrano aver messo fine alla “guerra dei vent’anni” (solo quella politica, però !!) non si capisce perché a Salerno stante la situazione di crisi economica del PD ed anche del PdL non si mette in atto una sorta di spending-review per i fitti delle rispettive sedi provinciali con l’ospitalità da parte del PD dei vertici del PdL in Via Manzo. Per raggiungere l’accordo basterebbe chiamare Roma 31.31 che (31 + 31 fa 62= 620) se ci fate caso è esattamente l’importo pagato per Via Manzo soltanto dal PD. Sommando 31.31 ricaviamo la cifra di 662 che corrisponde, difatti, al fitto mensile che in questo momento il PD paga alla Coop. Gramsci. Tutto questo che per ora è soltanto nell’immaginario collettivo accadrà ? Soltanto il tempo ci dirà la verità.
Caro dott. Bianchini come mai non tratta il problema di Mons, Nunzio Scarano?
Gentile Patrizio, credo che presto (molto presto !!) il nostro Bianchini approfondirà l’argomento scabroso di “don Nunzio Scarano” e credo che, come ci ha abituati da tempo, ci saranno notizie che non abbiamo certamente letto sui giornali. Credo, poi, che lei Patrizio conosca molto bene Bianchini e dovrebbe sapere che i suoi approfondimenti (proprio perchè sono approfonsdimenti e non veline) arrivano sempre qualche giorno la consumazione della notizia in prima battuta. A presto, dunque.