SALERNO – “La Regione è “morta” e, noi, non possiamo soltanto continuare a “interrogare il morto”. Se la prende con tutti il Segretario del Pd Nicola Landolfi, a suo dire in accordo per distruggere la provincia di Salerno. Non fa sconti attacca Caldoro e la sua Giunta, PDL e Fratelli D’Italia, nemici – amici separati in casa che continuano a colpire e a stare insieme nella sostanza e nell’interesse. Un luogo comune, una sceneggiata, l’ennesima, messa in atto all’indomani della chiusura dell’ospedale di Agropoli. Annuncia fuoco e fiamme, verso una “Regione definita da lui morta”, verso un centro destra che non esiste ma che puntualmente al giro di boa elettorale anche nella provincia salernitana ottiene ampi consensi da parte dei cittadini. Perché tutto questo? Perché non cominciare in maniera seria ad amministrare la cosa pubblica? Se veramente la Regione è morta perché continua ad esistere? Tanto fumo e poco arrosto si dice dalle mie parti. Una situazione paradossale “Il Trionfo della Morte”, come il dipinto senza autore in mostra a Palermo. L’affresco è composto come una gigantesca pagina miniata, dove in un lussureggiante giardino incantato, bordato da una siepe, irrompe la Morte, su uno spettrale cavallo scheletrito. Essa inizia a lanciare frecce letali che colpiscono personaggi di tutte le fasce sociali, uccidendoli. Il cavallo, di prorompente vitalità, occupa il centro della scena, con le sue costole e la macabra anatomia della testa scarnificata, che mostra denti e lingua. La Morte, è raffigurata efficacemente nell’attimo in cui ha appena scoccato una freccia, che è andata a colpire il collo di un giovane nell’angolo destro in basso. A sinistra si trova il gruppo della povera gente, che invoca la morte di interrompere le proprie sofferenze, ma viene crudelmente ignorata. A destra si trova il gruppo degli aristocratici, disinteressati all’avvenimento, che imperterriti continuano le loro attività, tranne i personaggi immediatamente più vicini ai cadaveri. In basso si trovano i cadaveri delle persone già uccise. Ora nel caso specifico nessuno uccide nessuno per carità di Dio, ma certi spunti e certe assonanze si armonizzano con quanto dichiarato da Nicola Landolfi. “La Regione Morta”. Alla fine però trionfa sempre imponendo il suo stile e le sue decisioni.
direttore: Aldo Bianchini