Comune/SA: i nodi venuti al pettine.

.

Renato Messina (renatomessina87@gmail.com)

SALERNO – Il 31 maggio scorso si è tenuto a Salerno un Consiglio Comunale molto importante non, come si potrebbe pensare, per la discussione sul restyling dello stadio Vestuti, ma per l’approvazione del bilancio consuntivo 2012 del Comune. Come spesso accade in Italia le discussioni più importanti (che di solito coincidono anche con le più complesse) vengono oscurate da quelle meno gravi ma più “nazionalpopolari” (vedasi il Project Financing del Vestuti). Il 2012 si è chiuso con un bilancio in rosso di poco più di 6 milioni di euro (link al bilancio http://albo.comune.salerno.it/urbi/progs/urp/ur1DE001.sto) dovuto alla revisione dei residui attivi del Comune. I residui attivi sono tutti quei crediti accumulati nel corso del tempo non riscossi dall’amministrazione (per esempio tasse non pagate); una parte di questi crediti con il passare del tempo diventa inesigibile per le più svariate cause e, se la situazione non viene monitorata, questi crediti continuano ad essere ascritti negli attivi del bilancio. Tanto di cappello quindi all’ “operazione verità” effettuata sul bilancio; ciò che lascia perplessi è il modo di copertura di tale “buco”, seppur di modeste dimensioni. Nel verbale di deliberazione della giunta si spiega come questi 6 milioni verranno recuperati diluendoli su 3 anni (2 milioni per anno dal 2013 al 2015) tramite il recupero dell’evasione \ elusione fiscale e con tagli non meglio specificati. Viene specificato anche che la società concessionaria della riscossione a breve provvederà a inviare gli avvisi di accertamento. La domanda sorge spontanea: ma se i residui attivi sono (anche) tasse non ancore riscosse, con che criterio si pensa di colmare il buco con altre entrate dovute a tasse da pagare? L’altro punto debole è che mi sembra poco cauto affidare la copertura di un buco di bilancio quasi esclusivamente ad entrate non certe. La somma da recuperare non è ingente per il bilancio del Comune di Salerno ma le modalità di recupero non fanno presagire nulla di buono per il futuro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *