SALERNO – “”E’ ufficiale l’accordo tra Salerno Container Terminal SpA (Gruppo Gallozzi) e la società di navigazione Ignazio Messina, fondata a Genova nel 1921 e una delle più importanti famiglie armatoriali italiane. A partire dal prossimo mese di luglio, la Linea accentrerà nel porto di Salerno i propri servizi dal Sud Italia, con navi specializzate ro-ro containers, per i principali paesi del bacino del Mediterraneo, Africa Occidentale ed Orientale, Mar Rosso e Medio Oriente, Sud Africa e sub-Continente Indiano. Con circa 150 approdi all’anno e un traffico containers stimato in 40.000 teus rappresenta una importantissima acquisizione per la struttura terminalistica del Gruppo Gallozzi e per l’intero scalo salernitano, che vede così ancora più ampliata e diversificata l’offerta di collegamenti verso i mercati internazionali per le aziende industriali e commerciali dell’area centro meridionale””. Questo, per stralcio, il contenuto di un comunicato diramato dalla <<Salerno Container Terminal spa – gruppo Gallozzi>> per stigmatizzare l’importante accordo siglato con una delle più grandi compagnie di trasporto marino del mondo, la Ignazio Messina fondata a Genova nel 1921. Ottimo la tempistica e l’intuito imprenditoriale di Agostino Gallozzi per l’accordo che non fa altro che confermare quanto su questo giornale online anticipato qualche giorno fa quando abbiamo rinvigorito la figura e l’azione del presidente dell’Autorità Portuale di Salerno, Andrea Annunziata, inquadrata in una visione più ampia della portualità e delle opere infrastrutturali marine e terrestri predisposte e/o cantierizzate in vista di un necessario ampliamento delle attività portuali salernitane. Tanto è vero che la stessa Salerno Container in un passaggio successivo del comunicato scrive testualmente: <<… Ancora una volta determinante è stato l’approfondimento dei fondali, portato a terminal dalla Autorità Portuale a fine 2012. Rimosso questo vincolo, il Porto di Salerno ha ripreso a crescere, dimostrando che gli interventi infrastrutturali possono essere un vero e proprio motore di sviluppo economico ed occupazionale …>>. Senza questi lavori all’interno del porto oggi staremmo tutti a rimpiangere l’occasione perduta per colpa dei bassi fondali. Una questione, quella dei bassi fondali, che si trascina a Salerno fin dalla notte dei tempi e che aveva impedito da sempre l’attracco della grandi navi porta-container. In pochi anni Andrea Annunziata è riuscito, forse contro il parere di tutti e soprattutto contro gli ostacoli dell’autorità portuale di Napoli, a risolvere l’annoso problema ed a regalare alle compagnie private (come è giusto che sia !!) un porto finalmente accettabile e con tutti i servizi di terra perfettamente funzionanti. Se Andrea Annunziata riuscirà anche a compiere il miracolo della “portualità diffusa” con la realizzazione della famosa “piattaforma logistica” unica per tutta la Campania, sfruttando i mega contenitori vuoti o dismessi presenti su tutto il territorio, la sua azione rimarrà sicuramente nella storia positiva del Porto di Salerno.
direttore: Aldo Bianchini