PD: Epifani, cronaca di una “caduta” annunciata

 Antonio Citera

AVELLINO – E’ proprio vero, di questi tempi al PD nulla va per il verso giusto. Prima la sconfitta alle elezioni, poi le lezioni di bunga bunga impartite niente poco di meno che dal Cavaliere in persona , ancora la caduta politica  di Bersani insieme alla sua equipe storica, dulcis in fundo il capitombolo del neo Segretario traghettatore Guglielmo Epifani, che durante un comizio ad Avellino è inciampato su un gradino mentre saliva sul palco. Qualcuno (si vocifera ) ha cercato di metterlo al corrente del pericolo, ma lui da bravo sindacalista ha fatto orecchio da mercante e armato della sua personalità da caterpillar ha ignorato tutto e tutti finendo la sua corsa disteso sul palco tra gli occhi increduli e sbigottiti dei quanti si erano recati ad assisterlo.  “Sto bene” ha sussurrato visibilmente imbarazzato, attorno a lui qualcuno ha cercato di rimetterlo in piedi e prendendolo per un braccio lo ha riportato sulla retta postura. Qualche secondo di silenzio ed ecco che l’ex sindacalista inizia il suo comizio “attacco” contro tutto e contro tutti. Se la prende perfino con la moquette verde ben in mostra sul palco del Partenio.  Attacca Berlusconi, attacca Grillo, attacca Vendola, prende a calci il “gradino maledetto “, segno premonitore di un PD fragile e vulnerabile.  Un PD allo stremo, infangato dalle correnti che come un fiume in piena lo stanno smembrando nell’essere anzi nel non essere mai stato un vero partito. Il traghettatore delle “anime morte” come lo definirebbe qualcuno, ha cercato di giustificare il suo ruolo che lo vede fino al  Congresso d ’autunno leader di un’ammucchiata politica che pur di rinfrancare e tenere vivo il potere ( sempre e comunque gestito da Berlusconi) ha accettato il compromesso, ha abbassato i pantaloni a un centro destra che dietro l’angolo controlla le mosse e dirige il carrozzone  trainato in affanno dai vari Letta , Franceschini, e compagnia cantando , ripercorrendo senza indugi  la strada tracciata da Monti con la sua Agenda beffarda. Un Governo finto, d’apparenza, costruito intorno ad una casta storica che si rifà alla filosofia tipica della Democrazia Cristiana, “ il potere innanzitutto” un motto storico, coniato anni or sono e nascosto nei cassetti del Palazzo custodito da falsi e fantomatici salvatori della Patria.  Il Carrozzone è partito dunque, la meta è lontana, “il paese dei balocchi” ci aspetta  pronto  ad accoglierci con giochi, canti,balli  e zucchero filato fino al cantar del gallo, poi inizierà la vera  trasformazione a suon di frusta.

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