SALERNO – Lo scontro istituzionale è durissimo, sul piatto della bilancia la nomina del direttore generale dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno. Nessuno vuole cedere e fioccano le accuse e le controaccuse tra Stefano Caldoro (governatore della Campania) e Raimondo Pasquino (magnifico rettore dell’università di Salerno/Fisciano). In ballo, ovviamente, non c’è soltanto la nomina del direttore generale dell’ A.O. ma, soprattutto, quell’enorme potere che il futuro d.g. avrà anche nella gestione organizzativa della “facoltà universitaria di medicina” direttamente connessa all’Azienda Ospedaliera che da qualche tempo è, appunto, indicata come Azienda Ospedaliera Universitaria (A.O.U.). La posta in gioco, dunque, è altissima soprattutto sul piano dei fondi da gestire, si parla di una cifra intorno ai 300milioni di euro. La “politica”, ovviamente, cerca di accaparrarsene la primogenitura. Non voglio entrare nel merito delle rispettive e rimbalzanti accuse, non voglio giudicare il silenzio del sindaco De Luca e neppure le agitazioni interne al Partito Democratico riunitosi nei saloni di Salerno Energia per l’ennesima vacua protesta, così come non metto lingua nelle solitarie e personali prese di posizione da parte di esponenti del PdL ; vorrei soltanto invitare i vari personaggi in campo ad una riflessione serena ed apartitica finalizzata all’ottimizzazione di un bene assolutamente comune e strettamente connesso: la sanità e l’università. Faccio il giornalista e devo cercare di capire e raccontare la verità, almeno quella possibile. Dico questo perché pur non avendo mai avuto un buon rapporto con il Magnifico Rettore devo svelare a tutti un particolare molto importante che evidenzia il ruolo efficace avuto dal Rettore nella istituzione della facoltà di medicina a Salerno e, al contrario, l’ottusa caparbietà dal governatore Caldoro di non volergli riconoscere quel ruolo e quindi, forse, la delega a gestire direttamente questa fase molto delicata. Evidentemente l’on. Caldoro intorno a lui ha soltanto cattivi consiglieri sulle cose salernitane ovvero consiglieri/consigliori totalmente di parte e nel solco di interessi molto lontani dalle finalità istituzionali e generali che l’A.O.U. deve perseguire. In tantissimi non sanno che il vero artefice dell’apertura della facoltà di medicina a Salerno, dopo decenni e decenni di mancate promesse politiche e di vane iniziative ministeriali, è stato Raimondo Pasquino. Il fatto. Alcuni anni fa “il Magnifico” prende armi e bagagli e si presenta a sorpresa dall’allora presidente della provincia di Salerno Angelo Villani. Soli, nell’ufficio di presidenza, Pasquino avrebbe rivolto una specifica domanda alla sua controparte: “Presidente, ma lei la facoltà di medicina a Salerno la vuole o no ?” Rapida e decisa la risposta di Villani: “SI”. Solo allora il rettore Pasquino snocciola il suo programma; bisogna raccogliere subito 9milioni di euro per bloccare la scadenza definitiva ormai imminente ed avviare la piattaforma programmatica, in poche parole Pasquino propone a Villani lo start-up iniziale e fondamentale per le successive operazioni. Qualche istante di perplessità e subito dopo il presidente Villani convoca a Palazzo Sant’Agostino l’allora sindaco Mario De Biase. In tre decidono il da farsi: la Provincia stanzia 5milioni, il Comune 1,5milioni e la Regione, dopo lunga conversazione telefonica tra Bassolino e Villani, assicura la restante parte di 2,5 milioni di euro. Una stretta di mano suggella il patto che, nei giorni e nei mesi successivi, regge a qualsiasi tipo di aggressione politica e produce nel tempo l’effetto desiderato: la facoltà di medicina a Salerno. Questa è storia reale di un fatto che al di là delle chiacchiere e delle beghe politiche ha marcatomi presupposti per l’arrivo Salerno della facoltà di medicina. Senza questo patto tenacemente voluto dal rettore Raimondo Pasquino avremmo avuto la facoltà di medicina a Salerno ? La risposta è difficilissima; c’’è solo la certezza che un giorno di alcuni anni fa un uomo, prima ancora che rettore, prende risolutamente la situazione in pugno e la porta a conclusione, al di sopra e al di là dei colori di appartenenza. C’è un’altra certezza. Oltre Pasquino, aiutato da Villani e De Biase, nessun altro può vantare titoli di primogenitura per la facoltà di medicina, che piaccia o meno. Soprattutto il governatore Stefano Caldoro che in questa sorda e ottusa contrapposizione a Raimondo Pasquino, mal consigliato da chi gli sta vicino, dimostra di non aver capito nulla o almeno di aver capito soltanto quello che gli sussurrano i cattivi consiglieri. Credo cha la politica e la Città debbano davvero tanto a quella felice intuizione dell’uomo Pasquino e molto meno a quei soggetti salernitani che circondano il Governatore e che oggi chiacchierano a vanvera.
direttore: Aldo Bianchini
Caro Aldo , sono due aspetti completamente diversi.
Il fatto che la Facoltà di Medicina sia dovuta al Rettore Pasquino è verità parziale poichè è noto che l’iniziativa è stata messa in campo dal Governo Berlusconi in sintonia anche con altri Deputati di diverso schieramento , ma comunque chapeau!
Il punto chiave è che una cosa è amministrare una Università che sostanzialmente è umanistica,letteraria,di ricerca , di esegesi scientifica , la quale tutto sommato abbisogna di aule e qualche laboratorio ; un altro conto è la specificità della Facoltà di Medicina dove invece si abbisogna di grandi strutture edili sanitarie, attrezzature complesse, gestione viva della salute , personale medico ,etc.. Le competenze sono chiaramente diverse . Sulla questione Lenzi , che vorrei ricordare è un Medico , quale Manager degli OORR di Salerno , c’è troppa acrimonia e personalismo da parte del Rettore ( che poi sta cosa del ” magnifico” , “noi ” , etc. sà un pò di muffa), troppo ostracismo. E facciamo lavorare, e andiamo avanti, e non ci fermiamo. Sempre lì a tirare la giacchetta e perder tempo. Il Governatore Caldoro è il massimo responsabile della Sanità in Campania, ha già fatto miracoli dopo il disastro Bassolino, e mettiamolo in condizione di poter lavorare assumendosi ruoli e responsabilità , senza continui bastoni tra le ruote…Mica per questo voglio sminuire il Rettore ( magnifico, eccellentissimo, etc etc.) : anzi , ha fatto della Università di Salerno (???) un Campus bellissimo e funzionale. Bene, bravo, bis. Ora , tutti a lavorare e far meno chiacchiere.
Gentile dott. Antonio Roscia, il suo regionamento è assolutamente condivisibile, ma fino ad un certo punto. Sarebbe auspicabile, difatti, di avere sempre l’uomo giusto al posto giusto (cioè un medico alla sanità, un ingegnere ai lavori pubblici, un avvocato al contensioso, ecc. ecc. ), molto spesso non è così. Vedasi il caso della ASL retta retta da uno che non è medico (Antonio Squillante) anche se deve amministrare non uno ma più ospedali con problemi di gran lunga superiori a quela dell’AOU. Pur tuttavia la storia ci insegna che i maggiori disastri li hanno combinati proprio i medici chiamati a reggere la sanità (caso de Lorenzo docet !!), così come gli ingegneri chiamati a reggere i LL.PP. (caso Pietro Lunardi – 2001/2006 nel governoi Berlusconi), ecc, ecc. La politica dovrebbe insegnare il dialogo e la concertazione anche a chi è “commissario ad acta” che non vuol dire essere despota ma responsabile unico. E poi perchè insistere tanto e troppo su un unico nominativo (per quanto accellente possa essere !!) quando la controparte si è dichiarata disponibile verso tutti gli altri 499 aventi titoli per dirigere l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno ?
Gentile sig. Pozzuoli, non lo so perché. Me lo dica Lei. Dal mio punto di vista , Caldoro insiste per dare continuità ad un work in progress lasciato a metà. Quanto a me, la Lenzi opera bene, che dice: puó essere per questo? Fosse invece solo per ragion politica , immagino che Caldoro abbia qualche conoscenza anche tra gli altri 499. Il problema non é dunque personale ,almeno per Caldoro. Invece mi pare lo sia per Pasquino, quando dice che basta non sia la Lenzi gliva bene chiunque e non mi pare sia un criterio meritocratico Cordialmente,