BERSAGLIERI: bene, bravi, bis !!

 

Annalisa Corinaldesi e Maddalena Mascolo

SALERNO – Tutto dimenticato in un sol colpo: il flop di sabato mattina, la pessima organizzazione che aveva tenuto una Città ferma per niente, le proteste accese dei residenti e degli automobilisti. Insomma se sabato avevano esultato soltanto gli studenti per la vacanza scolastica, domenica mattina hanno esultato tutti. Finalmente anche il resto della Città ha potuto vedere ed applaudire i bersaglieri: giovani, vecchi, donne e bambini. Due ali di folla traboccante, da Mercatello a Piazza della Concordia, hanno letteralmente accompagnato migliaia e migliaia di bersaglieri che sfilavano lungo la dorsale interna della Città. E’ stato un tripudio di bandiere tricolori, di applausi sinceri, di canti sentiti. Completamente dimenticate e, forse, annullate le difficoltà e le proteste del giorno prima. Questo hanno saputo fare i bersaglieri, questo hanno fatto i bersaglieri in tre ore di sfilata, marcia, marcette, corse, suoni, canti e comunione con la Città e con la folla che di minuto in minuto si faceva sempre più numerosa. Bambini sulle spalle dei genitori, nessuna distinzione di colore e di nazionalità, tutti abbracciati e assiepati intorno a loro: i bersaglieri. Un grande successo, non c’è dubbio alcuno anche se una piccola riflessione va fatta: senza la sfilata l’organizzazione avrebbe recuperato il flop di sabato mattina, almeno per il resto della Città rispetto al centro ? Non è facile rispondere, di certo c’è soltanto il bagliore della sfilata che i salernitani hanno dimostrato di gradire oltre ogni più rosea immaginazione. Rimanere per circa tre ore sui marciapiedi, sui balconi o affacciati alle finestre, non è cosa da poco; applaudire tutto e tutti, senza preferenze o distinzioni, non è cosa da poco; cantare in coro i cori dei bersaglieri non è cosa da poco. Tutto questo Salerno e i salernitani l’hanno fatto mostrando gioia e condivisione, come forse era accaduto soltanto per i mondiali di calcio dell’82 e del 2006. Salerno ha dimostrato partecipazione allegra e gioiosa, così come seppe dimostrare, nel dolore e nel silenzio, tutta la sua capacità civica e civile in ossequio alle vittime dell’alluvione di Sarno proprio nel giorno in cui la Salernitana, dopo oltre cinquant’anni, ritornava nella massima serie calcistica. Questo è un patrimonio socio-culturale che nessuno deve sottovalutare o dimenticare perché è un patrimonio naturale che possiede ogni cittadino comune di Salerno. Una Città, forse, unica nel suo genere, capace di gesti di una generosità e di una solidarietà che hanno dell’incredibile e che la caratterizzano in Italia, in Europa e nel Mondo. Salerno è quella che sabato mattina protestava per gli assurdi disagi e che domenica mattina inneggiava convinta ai “Bersaglieri”, veri, autentici e, forse, unici valorosi portatori dell’onore di una nazione intera. Nessuna contraddizione in termini si può riscontrare e/o rimproverare, è la realtà delle gente. Non a caso uno degli striscioni più applauditi dalla folla dei curiosi recava la scritta: <<Mancò la fortuna, non il valore>>, per onorare chi dal 1836 (anno di nascita dei bersaglieri), passando per Porta Pia, per la Prima e per la Seconda Guerra, per le sponde del Brenta e del Piave e per le catastrofiche battaglie del 1940-1945, seppe donare la propria vita sacrificandola su tutti i fronti di guerra per l’unità e per l’onore della Patria. Viva i bersaglieri.

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