SALERNO – Alle ore 8.30 in punto di ieri mattina la Città, ancora sonnolenta, è stata letteralmente bloccata dalle transenne di solerti ed innocenti operatori. Dalle 8.30 fino alle ore 11.30, tre ore di blocco e di enorme disagio, per cosa ? Per il passaggio di “dodici bersaglieri” in bicicletta (bisognerebbe poi accertare se davvero fossero dei bersaglieri e non dei teatranti napoletani) e senza neppure le classiche trombette. I bersaglieri sono stati contati, uno per uno, poi più nulla e tutti ad attendere l’evento o gli eventi comunque pomposamente annunciati: le varie gare podistiche, compresa quella per i diversamente abili. Niente, niente di niente. Infine, finalmente, alle ore 11.30 l’ordine di riapertura al traffico cittadino delle due uniche importantissime arterie da Mercatello al Teatro Verdi e viceversa (il lungomare). Qualcuno chiedeva “Ma dove sono i bersaglieri ?”, qualche altro si spazientiva e se la prendeva con gli innocenti operatori della protezione civile, diversi incominciavano ad inscenare pubblici mini-comizi contro il Comune e chi ha organizzato l’evento che doveva partire dal 13 maggio e che neppure ieri 18 maggio è decollato. “Ma si può –ha detto un cittadino- bloccare una città fin dalle ore 8.30 del mattino per consentire a <<quattro sfessati>> (utilizzando un aggettivo molto caro al sindaco De Luca) di passeggiare avanti e indietro senza un minimo comune obiettivo strategicamente pianificato. Ma davvero c’è chi pensa di poter disporre della città a suo piacimento”; e giù salati epiteti contro questo e quello. “Possibile –ha detto un altro- che in questa città non si possano concentrare e contenere gli eventi, semmai facendoli precedere e seguire dalle staffette della Polizia, senza dover bloccare un’intera Città”. Per parte nostra diciamo soltanto che, per queste manifestazioni, sarebbe sufficiente bloccare la dorsale “teatro Verdi – Mercatello” rappresentata dal lungomare per risolvere tutti i problemi. Ma c’è chi ascolta ? Crediamo di no. E oggi ? Speriamo di vederli finalmente questi Bersaglieri che, comunque, sono stati e saranno onore e vanto per tutto il Paese.
direttore: Aldo Bianchini