Dove sono i bersaglieri ?

Aldo Bianchini

SALERNO – Accade spesso in questa Città che vengono pomposamente annunciati numeri da capogiro per quanto attiene i “turisti-visitatori” o i partecipanti alle varie manifestazioni-avvenimenti che pure si susseguono lungo l’arco dell’anno. Insomma a Salerno quando si parla di numero di presenze di persone non residenti è sempre una “guerra di numeri”. A cominciare dalle cifre iperboliche inventate dal sindaco De Luca per quella che è la “sua passione” in fatto di manifestazioni-avvenimenti: le luci d’artista. Qualche tempo fa, senza minimamente rendersi conto della colossale balla, aveva annunciato che Salerno sarebbe stata invasa da cinque milioni di visitatori nell’arco dei novanta giorni delle luci, vale a dire ben 55.556 (cinquantacinquemilacinquecentocinquantasei) persone ogni giorno. Quasi come a dire che per i novanta giorni delle luci tutti i residenti salernitani sarebbero dovuti emigrare da qualche altra parte.  Adesso qualcuno ha sparato la cifra di “diecimila” bersaglieri. E dove sono ?, ci ha scritto una nostra lettrice inviandoci un corredo fotografico (foto scattate il 16 maggio nelle prime ore pomeridiane) in cui si constata l’assoluta mancanza di turisti, soprattutto nel cuore pulsante della city. E dire che il raduno, come apoditticamente strombazzato dai manifesti murali, doveva già essere cominciato dal 13 maggio scorso.  Perché diecimila dovevano essere i bersaglieri già in città da qualche giorno, nell’attesa delle centomila e più presenze per oggi e domani (sabato 18 e domenica 19 maggio). Non voglio fare, come al solito, la Cassandra e non vorrei neppure rimanere solo quando si portano avanti tesi destinate a non raccogliere che pochi consensi. Ma Salerno è stata concepita ed è cresciuta, in questa splendida insenatura naturale, in modo tale da non poter ospitare più di qualche migliaio di persone dall’esterno. Difatti bastano due-tremila persone e un migliaio di autovetture in  più rispetto alla norma per mandare il tilt il già difficoltoso flusso veicolare sulle uniche due strade di entrata e di uscita dalla città. Se a queste difficoltà orografiche aggiungiamo, poi, la strozzatura artificiale di Via Porto (a causa dei lavori del Crescent) e il continuo ingorgo di Mercatello la frittata è bella e fatta. E tutta la Città piomba nel caos più completo, alla faccia delle manifestazioni e dei manifestanti. Oggi e domani sarà un “bel vedere” per le centinaia di turisti (bersaglieri pensionati, familiari e militari), almeno per quelli che si concentreranno nella zona dell’Arechi dove sono state create da mani ignote vere e proprie “isole ecologiche” che di ecologico non hanno nulla (cfr … denuncia di Gino Liguori sulle frequenze di Telecolore). E chi dire dei commercianti e ristoratori del “centro storico” dove dovrebbero svilupparsi i momenti clou del raduno, nessuno di loro è entusiasta e rimandano al mittente (Comune, provincia e Enti vari !!) la loro profonda crisi commerciale che, certamente, non sarà alleviata dai tanti turisti di passaggio che non spendono nient’altro se non per l’acquisto dell’indispensabile panino-pizzetta e qualche bevanda, oltre al rituale caffè. Già è tanto, obietterà qualcuno; sarà anche vero, però la crisi del settore è molto evidente e non saranno certamente i “bersaglieri” a risolverla, impegnati come sono nelle loro corse strombazzanti da e per tutti gli angoli della Città. Per il momento accontentiamoci delle fanfare e delle corse, poi si vedrà.

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