Da Roberto Celano (cons.com. FdI)
PREMESSO:
– Che più volte si è chiesto di comprendere il rapporto intercorrente tra Mario Del Mese, la IFIL, società che ha commesse in diverse delle grandi opere avviate a Salerno, e l’Amministrazione Comunale di Salerno;
– Che, come più volte ricordato, Mario Del Mese sovente era “avvistabile” al secondo piano di palazzo di Città;
– Che da alcuni stralci dell’interrogatorio dell’Avv. Labonia riportati su qualche quotidiano locale si legge testualmente: “Ho dettagliato il ruolo di Mario Del Mese con il Comune. Ho prodotto documenti ed e-mail rilevanti”;
– Che l’Avv. Labonia, da quanto emerge dalla lettura dei quotidiani, parla di relazioni con tecnici “che avevano rapporti con il Comune di Salerno”, nominati per la ristrutturazione dell’ “Amato Re”, che già avevano incarichi nella Cittadella Giudiziaria;
– Che l’Avv. Labonia, sempre dalla lettura degli stralci pubblicati, dichiara di “aver prodotto al Pubblico Ministero anche la bozza di convenzione proprio per dimostrare i rapporti che avvenivano tra gli Amato ed il Comune, interfacciati, mediati dalla presenza di Mario Del Mese”.
TANTO PREMESSO, ed alla luce delle dichiarazioni dell’Avv. Labonia, allo stato presunte ed in ogni caso evincibili solo dalle pubblicazioni giornalistiche,
CHIEDE PER SAPERE:
– Quali erano i rapporti tra Mario Del Mese, la IFIL ed il Comune di Salerno;
– Se si conosce a quale convenzione fa riferimento l’Avv. Labonia, di cui eventualmente si chiede di avere copia, “per dimostrare i rapporti che avvenivano tra gli Amato ed il Comune, interfacciati, mediati dalla presenza di Mario Del Mese”;
– Con chi si interfacciava Mario Del Mese al secondo piano di palazzo di Città.