Maria Chiara Rizzo
Il Leader sciita libanese di Hezbollah riconosce pubblicamente la partecipazione di sue truppe al conflitto in atto in Siria al fianco delle forze governative di Bashar AlAssad e minaccia un possibile intervento militare insieme all’alleato Iran. L’allarme è stato lanciato dall’opposizione siriana che spera che “ il commando del Partito di Dio –questa la traduzione del nome arabo Hezbollah- cessi gli attacchi nelle città di Homs e Damasco e si renda conto della gravità della situazione nella regione”. Intanto, dopo aver sottolineato il suo supporto al presidente siriano, Hassan Nasrallah, capo del partito sciita libanese, ha lanciato un appello ai ribelli siriani, avvertendo loro che la battaglia sarà lunga, ma non porterà alla caduta del regime. La notizia del coinvolgimento di truppe libanesi sciite nel conflitto che sta dilaniando il paese del Medio Oriente, sebbene già nota, è stata ufficialmente confermata martedì scordo dal leader sciita che ha ammesso l’intervento dei suoi uomini nella regione di Qoussair, nella zona centrale della Siria. “ La Siria può vantarsi di avere veri amici nella regione che non permetteranno che il Paese cada nell’orbita degli Stati Uniti, di Israele e dei gruppi takfiri (estremisti sunniti)”- ha detto nel suo discorso il capo di Hezbollah, confermando le indiscrezioni trapelate sulla presunta morte di combattenti libanesi sul campo di battaglia e sottolineando tutto il suo orgoglio per i martiri di guerra. Evidenziando che è il popolo siriano a combattere al fianco del suo presidente, Nasrallah ha annunciato in tono minaccioso che se sarà necessario saranno dispiegate anche forze militari iraniane, per ora tenutesi al di fuori del conflitto. Secondo quanto ha volutamente fatto trasparire il leader sciita, molti combattenti iraniani sarebbero già presenti in Siria, pronti a dare tutto il supporto militare all’esercito di Assad.