Antonio Citera
Il Ministro della Giustizia Paola Severino in odor di riconferma nel nuovo Governo Letta, ha gettato le solide basi per una riforma epocale,(così definita dallo stesso Ministero). Esaurito il primo atto della Commedia, ha inizio la seconda ed ultima parte che porterà alla debacle di 1000 uffici giudiziari in tutta la nostra amata ITALIA. “Non appena ottenuto il prescritto parere favorevole dal plenum del Consiglio Superiore della Magistratura, la ministro della Giustizia Paola Severino ha firmato il decreto ministeriale per la rideterminazione delle piante organiche dei magistrati interessati dalle variazioni dell’assetto territoriale per effetto della riforma della geografia giudiziaria che entrerà in vigore il 13 settembre prossimo”. Una notizia ufficiale pubblicata direttamente sul sito del Ministero della Giustizia che spegne definitivamente le speranze ai quanti ancora credevano nel miracolo Consulta. Un’azione combinata quella della riforma della Geografia Giudiziaria voluta da tutte le forze politiche, giustificata da una improbabile riduzione della spesa pubblica . Un vero e proprio atto di forza di uno Stato assente capace di calpestare a più riprese la dignità dei cittadini che in teoria dovrebbero esserne i veri testimoni. E’ in atto l’ultimo e decisivo affondo dunque che sancirà la definitiva chiusura della giustizia Italiana. Non ha perso tempo la Severino che appena ottenuto il parere favorevole da parte del CSM, ha subito emanato il decreto per la rideterminazione delle piante organiche dei magistrati interessati dalle variazioni dell’assetto territoriale. Con tale decreto emanato la scorso 18 aprile, il Ministero della Giustizia ha intanto deciso la rideterminazione dei soli uffici oggetto della revisione delle circoscrizioni – 50 sedi giudiziarie coinvolte direttamente da mutamenti territoriali (o mediante accorpamento di tribunali da parte di altri tribunali o mediante ridefinizione dell’ambito geografico di alcuni circondari) – rinviando ad un momento successivo la proposta generale di riformulazione delle piante organiche a livello nazionale. Il CSM condivide tale scelta di fondo. La revisione delle piante organiche secondo i bene informati, è infatti finalizzata alla realizzazione di un duplice scopo, il primo, immediato, è quello di consentire l’operatività delle modifiche alla geografia giudiziaria introdotte dal decreto legislativo n. 155 del 2012 a partire dal 13 settembre 2013; l’altro, per così dire di sistema, è quello di realizzare una più omogenea ripartizione delle risorse disponibili.