Renato Messina
Il primo aspetto che mi preme comunicare è che anche questa volta siamo riusciti ad eleggere il Presidente della Repubblica. Ovviamente questa non è un’affermazione ironica visto che ci portiamo dietro un sistema di elezione di questa carica che “fa acqua da tutte le parti”. In questi giorni siamo stati costretti ad assistere a i soliti “onorevoli” che hanno scritto sulla scheda Sophia Loren o Rocco Siffredi; ci siamo gustati alcuni dei migliori esempi di accordi fra segreterie di partito in pieno stile Prima Repubblica; abbiamo costretto all’ibernazione il povero Giorgio Napolitano perché incapaci di trovare un’alternativa condivisa ed in fine, come nelle feste di paese, i fuochi d’artificio del Partito Democratico. La domanda allora sorge spontanea: non sarà l’ora di eleggere direttamente il Presidente della Repubblica? È chiaro che la creazione dell’ennesimo appuntamento elettorale non sia a prima vista una prospettiva entusiasmante ma, sicuramente, sarebbe molto più dignitosa.
Il secondo aspetto riguarda il PD. A mio modesto avviso Bersani ed il suo gruppo dirigente subito dopo le elezioni sono stati vittime di alcuni cosiddetti “bias” (cioè errori) cognitivi. Da un lato il segretario è stato colto da quel tipico errore cognitivo (che quindi è naturale nella nostra mente) secondo il quale quando ci si impegna in qualcosa, si fa poi molta fatica ad ammettere, in corso d’opera, che ci si è sbagliati, nonostante tutti i segnali esterni ce lo indichino e conseguentemente tornare indietro (risulta infatti estremamente impegnativo da un punto di vista delle energie mentali fare ciò). Dall’altro lato la direzione nazionale del PD è caduta nel “bias” di gruppo, ovvero quando siamo naturalmente portati ad essere d’accordo con le persone appartenenti al proprio gruppo semplicemente perché è il gruppo di appartenenza (sopravvalutandone le capacità e le qualità). Questa non è sicuramente una spiegazione che possa descrivere a pieno la crisi del PD, ma a volte le vicende umane lo sono molto più di quanto ci si aspetti.