SALERNO – Non me lo auguro, ovviamente per Lui, ma qualcosa mi dice che la frase tuonante pronunciata, dagli schermi della sua tribuna televisiva, venerdì 29 marzo 2013 (venerdì Santo !!) contro i “grillini” (salernitani e non !!) potrà essere annoverata come una delle frasi storiche (e dannose !!) pronunciate dal sindaco Vincenzo De Luca contro un suo potenziale avversario. Un po’ come fece Bettino Craxi quando nel marzo del 1992 (credo fosse proprio il giorno 29 – sich !!) dagli schermi delle tv nazionali definì l’ingegnere Mario Chiesa –presidente del Pio Albergo Trivulzio di Milano- alla stregua di “Un piccolo marioncello …”; da quella frase partì una reazione tremenda che diede vita alla “tangentopoli nazionale” di mani pulite. Naturalmente Vincenzo De Luca non ha usato i termini e le parole del grande statista socialista, ma i toni erano parimenti sprezzanti quando ha detto <<“Dai grillini un cumulo di imbecillità”>> e, dunque, qualche reazione doveva pur aspettarsela. Reazione che è arrivata, anche se con gravissimo ritardo, in queste ultime ore. Parlo dell’interrogazione rivolta dal deputato grillino salernitano Girolamo Pisano (detto Mimmo) al ministro dei beni culturali Lorenzo Ornaghi per fare chiarezza sull’operato della Soprintendenza di Salerno in merito alla vicenda del Crescent relativamente alla scabrosa faccenda del “silenzio assenso” con cui un’opera gigantesca come quella di Bofil riuscì a superare lo scoglio istituzionale della Soprintendenza e, soprattutto, sull’operato del soprintendente Giuseppe Zampino e della dirigente Anna Maria Affanni (fonte Roma-Cronaca). Correva l’anno 2008 ed io in una trasmissione televisiva su Quarta Rete (presenti i rappresentanti di Italia Nostra, del Comitato No-Crescent e del Comune di Salerno) invitai con insistenza i rappresentanti del centro-destra locale a portare il caso dinnanzi all’allora ministro dei ben i culturali Sandro Bondi (da poco subentrato a Francesco Rutelli) per una rapida definizione della pratica con almeno una pesante censura nei riguardi del soprintendente Giuseppe Zampino che, molto palesemente, era andato al di là della logica comune e per un’opera urbanistica (che avrebbe inciso sul futuro della Città) non si era pronunciato rifugiandosi nel pur legittimo silenzio assenso. Macchè, il centro-destra locale non fu capace di nulla pur avendo dalla sua un ministro di centro-destra, tanto meno di far trasferire lo Zampino che andò via da Salerno soltanto quando si ruppero i suoi rapporti con il Comune che fino ad allora erano stati più che ottimali. Quanti dubbi e quante perplessità su quella vicenda complessa, contorta e trasversale. Oggi finalmente arrivano i “grillini”, spero che non sia ormai troppo tardi; ed arrivano arricchendo quello che sembrava essere lo scenario comportamentale di allora. Difatti l’on. Pisano nella sua interpellanza afferma che <<I rapporti tra il Comune di Salerno e la locale Soprintendenza sono viziati dal conferimento al soprintendente pro-tempore Zampino ed a soggetti da lui indicati, di incarichi retribuiti, erogazione di fondi per sponsorizzazioni e promesse di incarichi futuri>>. Sorprende la gravità, almeno di questa richiesta, dell’interpellanza dell’on.Pisano, capisco che cose del genere possono essere scritte solo da un parlamentare, non capisco, però, perché dopo essere state scritte siano state lealmente pubblicate soltanto dal quotidiano Roma-Cronaca; ma questo lo dico molto spesso, anche se non riesco a digerire questo atteggiamento pavido di buona parte del resto dell’informazione locale. Ebbene adesso il sindaco Vincenzo De Luca ha un avversario certo, credibile, incontrollabile e temibile: “il popolo dei grillini”. Spero lo capiscano in fretta anche tutte le altre istituzioni della città, a cominciare dalla magistratura in genere e dalla Procura della Repubblica in particolare, alla quale il deputato grillino si è riservato di segnalare fatti e misfatti.