SALERNO – Se gli amici lettori hanno pazienza possono andare a rileggere il mio precedente articolo dell’ 8 dicembre 2012 (Elezioni/3: la clava delle libertà) per scoprire che avevo con largo anticipo ipotizzato quella che poteva e doveva essere la posizione politica di Matteo Renzi, il rottamatore, comunque fossero andate le elezioni politiche e nonostante la sonora sconfitta nelle primarie. Ero partito da una frase (come sono importanti le frasi fuori contesto !!) pronunciata da Silvio Berlusconi a Milanello dove il 5 dicembre 2012 era andato in visita alla sua squadra del cuore, il Milan, prima della partita con la Juve. Qual era quella frase ? eccola: << … Matteo Renzi è si un avversario ma è un avversario che va rispettato perchè è l’unico social-democratico in uno schieramento di vecchi comunisti … >>. Quella frase assume oggi ancora più importanza perché fu pronunciata in un momento storico molto penalizzante per il PdL, difatti tutti si aspettavano una disastrosa debacle elettorale. Il rottamatore, diciamolo con franchezza, non poteva rimanere oltre nell’ombra di un partito impantanato su posizioni oltremodo conservatrici ed antistoriche. Ed è venuto allo scoperto, Matteo Renzi, cogliendo quasi tutti di sorpresa ed annunciando a gran voce che ormai il tempo è scaduto e che si è già perso molto tempo. Bisogna andare verso un governo di larghe intese per fare quelle poche ma importantissime riforme e spianare, poi, la strada del ritorno alle urne in modo da avere un Paese in condizioni di normalità politica e nelle mani di un governo forte e di legislatura. Il Partito Democratico, soltanto apparentemente bloccato fermamente sulle posizioni del suo segretario Pierluigi Bersani, sbanda paurosamente dopo le parole di Matteo Renzi; qualche ora prima ci aveva provato anche Dario Franceschini ma non haveva avuto il coraggio necessario, poi ha rotto ogni indugio e si è schierato per la svolta. L’uscita di Renzi mette in crisi anche Peppe Grillo e il suo “Movimento 5 Stelle”. Insomma sullo scenario fantapolitico-mediatico può accadere anche questo. Serve, ovviamente, il passo in avanti di Matteo Renzi che dovrà sganciarsi dal suo partito per candidarsi come premier nelle prossime elezioni politiche, anche perché dalla sua già aveva ed ha ancora il consenso e l’appoggio del grande potere economico del Paese. Così potrà anche vincere, ed alla grande, le prossime elezioni nazionali politiche. In fondo “la clava delle libertà” gliela stanno offrendo un po’ tutti, Bersani e Berlusconi in primis. L’onda lunga è tutta a suo favore e per la prima volta nei sondaggi pro-premier supera anche Pierluigi Bersani, di poco ma lo supera, ed è quanto dire. Soltanto così il leader post-comunista Pierluigi Bersani, contestato per la prima volta anche da Rosy Bindi, potrà tranquillamente ritornare nei salotti del transatlantico a fumare i suoi adorati toscani. Però, da dicembre ad oggi sono passati troppi mesi e in politica si sa le cose cambiano velocemente, dall’atteggiamento di Renzi potrebbe rischiare anche lo stesso Berlusconi che, nelle ultime ore, ha già tirato i remi in barca e non sembra più lanciato verso possibili imminenti elezioni, anche se continua a calcare le piazze.
direttore: Aldo Bianchini