SALERNO – Dopo la full immersion post elettorale passata sotto il nome di “Open Day – PD” e celebrata nei saloni del Centro Sociale di Salerno venerdì scorso (22 marzo 2013) monta, se non proprio la polemica, almeno una forte discussione critica da parte dei Giovani Democratici nei confronti della “nomenclatura provinciale del partito”. Potrei sintetizzare la querelle interna con una semplice riflessione: “mentre Vincenzo De Luca si affanna a chiamare <<anime morte>> i vertici nazionali del partito, i giovani democratici di Salerno chiamano <<anime morte>> i vertici provinciale dello stesso partito”. Come dire che, nell’era del web, chi comanda non fa in tempo a rinnovarsi che già rischia di essere rottamato. Ovviamente è sempre e solo Vincenzo De Luca nel mirino, anche se il segretario provinciale Nicola Landolfi si affanna a difenderlo in ogni circostanza e per tutte le vicende, anche perché il PD salernitano sia in Città che in provincia viene identificato solo e soltanto con il sindaco di Salerno che è, e rimane, l’uomo forte del partito. Scontato, e giusto, che quando c’è <<un uomo solo al comando>> è fatale scaricare sulle sue spalle anche gli insuccessi come quello della debacle elettorale politica sul territorio provinciale dopo le esaltanti ma “incerte primarie” attraverso le quali sono state consumate molte vendette personali. Ora Nicola Landolfi se la prende anche con il web e con i commenti anonimi senza tenere in minimo conto che “tutto il web è sostanzialmente anonimo” e che chi va per questi mari può prendere soltanto questi pesci. Ma la cosa che più di tutte ha attirato la mia attenzione è stato il passaggio, forse pronunciato da Vincenzo Pedace (presidente dei Giovani Democratici), riservato alla stampa. Sul quotidiano “Il Mattino” di lunedì 25 marzo 2013 a pag. 36 è stato pubblicato un articolo di Ivana Infantino dal titolo <<La polemica – PD, dai giovani appunti critici sull’open day>>. Ebbene l’articolo è accompagnato da un occhiello che dice: “I nodi – Rilievi a Landolfi, accuse a De Luca: detta la linea dai giornali”. Corretta l’analisi dei Giovani Democratici, capiscono bene che senza la stampa non possono andare da nessuna parte e cercano di ottenere dalla segreteria provinciale qualche spiraglio di democrazia. La preposizione articolata <<dai>> utilizzata per accusare De Luca di <<parlare soltanto attraverso la stampa>> è una preposizione che i Giovani Democratici dovrebbero rapidamente cambiare in <<dei>> se vogliono meglio capire il problema ed affrontarlo con la necessaria capacità di cambiamento. Ora qualche collega si rizelerà ma la realtà è proprio questa: De Luca detta la linea <<dei>> giornali (meglio dire di alcuni giornali !!) e non soltanto di quelli, detta anche la linea editoriale di almeno una delle grandi televisioni salernitane; e non parlo di Lira Tv che non mi permetto di condannare anche perché ha fatto da decenni una “precisa scelta editoriale” che può anche non piacere ma che realisticamente non può essere condannata. Parlo di un’altra grande televisione salernitana che cerca disperatamente di inserirsi nel consolidato rapporto <<Lira-De Luca>> e che accetterebbe addirittura interventi dello “staff De Luca” anche nel merito dell’ordine dei pezzi nella scaletta del telegiornale. Detto questo, per amore della verità, per me potrebbe finire anche qui; dipende dalle reazioni, se ce ne saranno, di chi si sente direttamente chiamato in causa. Per quanto mi riguarda ho le prove e i testimoni. All’eventuale prossima puntata.
direttore: Aldo Bianchini