Alfonso D’Alessio
Violenza, violenza, violenza. Vuoto, vuoto, vuoto. Cosa hanno in comune questi due lemma? Tutti attoniti di fronte i brutali episodi che stanno caratterizzando di recente la città di Salerno. Cresce il club di Geremia, ossia di quelli che si lamentano, che si mostrano stupefatti e che tentano una ricetta miracolosa e improvvisata Uno stupore che a volte ha il volto dell’ipocrisia o, quanto meno, di un superficialissimo approccio alle cose della vita. Figlio mio, pensa a fare soldi, ad essere il più bello, non farti mai mettere i piedi in testa da nessuno, a chi ti da uno schiaffo tu storpialo! Quante volte ascoltiamo genitori dare tali consigli ai figli, proprio nell’età della crescita. E quanti hanno il coraggio di gridare fuori dal coro che tali inviti consegnano coloro che si affacciano al mondo, e che pur avendo ancora i denti da latte ritengono di essere superman, ad un probabile futuro inglorioso? Deve cambiare qualcosa, e deve cambiare la scala valoriale che trasmettiamo alle generazioni più giovani. Il “bello maledetto”, il delinquente in erba, lo spacciatore di morte, il prepotente non sono modelli validi, sono dei perdenti, persone che non sanno rapportarsi se non in modo distorto. E fosse solo questo! Il danno è maggiore perché possono provocare sofferenza anche ad altri. Nella mia esperienza da prete, quando mi trovo al cospetto di persone che hanno imparato a memoria il manuale delle frottole pur di evitare ai figli il corso di preparazione ai sacramenti, al loro sorriso furbo, corrisponde un mio sentimento di tristezza. Si trova tempo per tutto tranne che per far ascoltare, a chi sta crescendo, il messaggio d’amore di cui sono terminali protagonisti da parte di Dio. Eppure, volente o nolente solo riprendendo coscienza di questo, vivendo l’amore e la tenerezza come ci ha ricordato il Santo Padre Francesco, rivalutando i “luoghi” della formazione come ha ribadito l’arcivescovo Luigi Moretti, potremmo iniziare ad invertire la spirale di violenza innestata. Il mondo è bello, è pulito, solo se lasciamo lo spazio a chi l’ha creato, Dio. Questo l’augurio per la settimana santa.