SALERNO – “Perché tanta segretezza della Chiesa e nella Chiesa ? Perché tutto deve sempre essere avvolto nel mistero ? Perché la Curia romana, e non solo, danno da sempre esempi di attaccamento al potere umano ? Perché le dimissioni del Papa ? Cosa farà Papa Francesco ?”. Sono soltanto alcune delle mille e mille domande che in questi giorni e in queste ore affollano la mente e la fede di 1 miliardo e 300 milioni d cattolici. Le domande discendono dalla ovvia constatazione di un fatto molto chiaro: la Chiesa è da sempre organizzata in maniera verticistica in cui ognuno deve obbedienza cieca ed assoluta a chi sta uno scalino al di sopra: l’Arciprete, il Monsignore, il Vescovo, l’Arcivescovo, il Cardinale, il Papa; obbedienza assoluta senza nascondere mai nulla. Questo il principio posto alla base dell’ordinamento della Chiesa Cattolica Romana, principio fondante che è servito per la stessa sopravvivenza nei secoli della Chiesa di Pietro. Insomma nell’ambito della Chiesa se è vero che tutto dovrebbe essere pubblico e niente dovrebbe essere segreto è vero anche il contrario e cioè che tutto dovrebbe essere segreto e niente dovrebbe essere di dominio pubblico. La riservatezza, dunque, è un dogma insostituibile e irreversibile, così come l’obbedienza cieca ed assoluta. La vita della Chiesa è pubblica nell’assoluta riservatezza. L’unico segreto veramente nobile del mondo cattolico è quello del confessore. E allora al di là del Tevere cosa è successo, qualcuno forse non ha colto il principio fondante? E da qui e solo da qui le dimissioni del Pontefice ? Qualcuno ha disobbedito e paradossalmente il Papa si è sentito tradito ? Non basta. Il Santo Padre, forte propugnatore delle dimissioni del suo predecessore Giovanni Paolo II quando era ormai alla fine ed allo stremo delle sue forze fisiche, ha voluto con il suo gesto dare, probabilmente, corpo alle sue idee ed ai suoi studi. A mio avviso il problema è semplice: obbedienza o disobbedienza, tutto qui. Si è parlato in questi due mesi delle presunte possibili “oscure trame curiali” ordite dai tanti cardinali che da tempo avevano presidiato e circondato, con l’attenuante del loro ministero, il capo del governo cattolico; i dodici ministri del Papa pur essendo stati aggrediti dai mass-media hanno dato, comunque, prova di “obbedienza assoluta”. Mi ha colpito il viso impenetrabile del cardinale Tarcisio Bertone (ministro degli esteri della Chiesa) quando, con gli altri cinque porporati, è andato a rendere omaggio e obbedienza a Papa Francesco in Piazza San Pietro davanti a duecentomila fedeli e 132 capi di stato e di governo di tutto il pianeta. E’ stato un momento di altissima tensione, capace di far capire a tutti come funzionano le cose nella Chiesa Cattolica e perché è resistita e resiste così a lungo attraverso i secoli. Ma l’obbedienza deve essere cieca ed assoluta sempre ? Pare debba essere proprio così; quando questo dogma viene messo in discussione la Chiesa vacilla. Poteva vacillare di nuovo a Salerno qualche settimana fa; dopo la lunga ed estenuante agonia giudiziaria di mons. Pierro si è sfiorata la “crisi diplomatica” tra il Vescovo in carica e il Vescovo emerito, poi è prevalso il senso di umiltà e di obbedienza e la crisi è stata scongiurata. Per saperne di più, vi do appuntamento alla prossima puntata di questa lunga telenovela in cui sono stato anche oggetto di “una diffida stragiudiziale”. Ma questa è un’altra storia. Nel frattempo godiamoci le immagini dei due Papi a Castelgandolfo, immagini che certamente passeranno alla storia nel silenzioso segreto delle loro confidenze.
direttore: Aldo Bianchini
Tarcisio Bertone è Premier della Chiesa.
Il dottore Bianchini il 28 febbraio 2013 SCRIVEVA: “Perché tanta segretezza della Chiesa e nella Chiesa ? Perché tutto deve sempre essere avvolto nel mistero ? Perché la Curia romana, e non solo, danno da sempre esempi di attaccamento al potere umano ? Perché le dimissioni del Papa”. Sono soltanto alcune delle mille e mille domande che in questi giorni e in queste ore affollano la mente e la fede dei miliardi d cattolici. Le domande discendono dalla ovvia constatazione di un fatto molto chiaro: la Chiesa è da sempre organizzata in maniera verticistica in cui ognuno deve obbedienza cieca ed assoluta a chi sta uno scalino al di sopra: l’Arciprete, il Monsignore, il Vescovo, l’Arcivescovo, il Cardinale, il Papa; obbedienza assoluta senza nascondere mai nulla. Questo il principio posto alla base dell’ordinamento della Chiesa Cattolica Romana, principio fondante che è servito per la stessa sopravvivenza nei secoli della Chiesa di Pietro. Insomma nell’ambito della Chiesa tutto dovrebbe e essere pubblico e niente dovrebbe essere mantenuto segreto, almeno al suo capo spirituale e morale. E un dogma insostituibile e irreversibile. La vita della Chiesa è pubblica nella riservatezza, la segretezza richiama più altre esperienze che quella religiosa. L’unico segreto nobile del mondo cattolico è quello del confessore. E allora al di là del Tevere cosa è successo, qualcuno forse non ha colto il principio fondante? E da qui e solo da qui le dimissioni del Pontefice ? Qualcuno ha disobbedito e paradossalmente il Papa si è sentito tradito. OGGI 24 marzo 2013 SCRIVE LA STESSA COSA. Basta questo per evidenziare la ricchezza di argomenti e di idee, trite e ritrite, ormai vecchie che lo animano.
ciao.
Nicola
Il Dr. Bianchini dimostra sempre di essere ben informato. Sono curioso di conoscere di questo incidente diplomatico e della diffida stragiudiziale. Solo su questo giornale si trova un approfondimento serio delle notizie.
Buon lavoro.
Pasinato