Da Ugo Maria Tassinari
Nei giorni scorsi è stato eseguito, con successo, il primo intervento dedicato all’ impianto di protesi acustica Bonebridge Med-El nel sud Italia presso il Centro di Riferimento Regionale per gli Impianti Cocleari dell’Otorinolaringoiatria del San Carlo. Questa protesi acustica impiantabile consiste in una struttura di silicone contenente dei circuiti elettronici ed un trasduttore vibrante che è alloggiato ed ancorato con viti di titanio in una nicchia allestita chirurgicamente nell’osso temporale. Il paziente non indosserà nulla che si deve poggiare dietro il padiglione auricolare o che si deve inserire all’interno del condotto uditivo esterno, avrà solo una sorta di bottoncino rivestito di plastica che si nasconde sotto i capelli e si adagia tramite un magnete in corrispondenza dell’area di impianto. La protesi consente il recupero funzionale in casi che spaziano dalla sordità trasmissiva in pazienti che non possono indossare protesi acustiche tradizionali (come in esiti di interventi, otiti recidivanti, malformazioni dell’orecchio), sino alla perdita completa monolaterale dell’udito. Il trattamento chirurgico eseguito oggi va ad arricchire il bagaglio ampio di trattamenti chirurgici della sordità eseguiti da anni presso il centro del San Carlo grazie anche alla collaborazione con l’Università Cattolica di Roma ed il Centro di otochirurgia dell’Ospedale Santobono di Napoli, collezionando un altro primato nel meridione, con risultati che verranno proposti nell’imminente convegno dedicato alle problematiche dell’udito che si terrà nell’ Auditorium dell’Ospedale Regionale San Carlo la mattina del prossimo sabato 16 marzo alla presenza di esperti italiani e di uno dei maggiori esperti mondiali, il Prof. Thomas Balkany dell’Università di Miami.
“Ancora “una prima volta” del San Carlo che riguarda l’intero Mezzogiorno” commenta soddisfatto il direttore generale Giampiero Maruggi. “Un’altra verifica – aggiunge il dg del San Carlo – per l’efficacia del nostro progetto: poche qualificate collaborazioni di eccellenza consentono di migliorare l’offerta sanitaria per i lucani e non solo. Con la giusta combinazione di elevata tecnologia, qualificate professionalità, modelli organizzativi in evoluzione il San Carlo rappresenta sempre più un attrattore per un’area più vasta dei confini della Basilicata in un crescente numero di discipline. Grazie anche ai conti in ordine del sistema sanitario regionale, l’unico del Mezzogiorno che ha evitato commissari e tagli orizzontali, possiamo continuare a investire in uomini e mezzi per essere all’altezza di una domanda che si fa continuamente più complessa e differenziata”.