Aldo Bianchini
SALERNO – L’ultima uscita del sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, è certamente da annoverare tra le cose più intelligenti mai fatte da un sindaco e in particolar modo da un politico “vetero comunista” quale Egli era almeno fino a qualche anno fa. Con l’affissione del manifesto (vedasi foto) di saluto per Sua Santità e Papa Emerito “Benedetto XVI” davvero De Luca ha superato tutti nell’arte della comunicazione, anche lo stesso clero salernitano e perché no anche l’arcivescovo metropolita S.E. Mons. Luigi Moretti che pure ha avuto in un recentissimo passato una frequentazione molto assidua della “Curia Romana” e delle sue palesi congiure intestine. Congiure ben riprese dal libro di Dan Brown e riportate nel film “Angeli e Demoni” del 2009 diretto da Ron Howard e magistralmente interpretato da Tom Hanks. Insomma il sindaco De Luca mette a segno un altro colpo, populistico quanto volete, di grande effetto e di indiscutibile impatto sull’immaginario collettivo. Il manifesto di saluto è stato affisso innanzitutto sui muri nei pressi di tutte le Chiese cittadine per renderlo visibile e leggibile a tutti nella sua composta semplicità. Qualcuno ha detto che trattasi di un manifesto dai toni apodittici perché De Luca lo firma da solo senza alcun accenno all’Amministrazione Comunale (perché l’amministrazione comunale esiste ?), ma è come voler andare alla ricerca di un pelo nell’uovo; resta la grande impressione di una “comunicazione pubblica” molto efficiente che si cala alla perfezione nell’humus del popolino salernitano. E questo significa saper parlare al cuore della gente in maniera diretta e senza tanti orpelli. Se poi tutto questo lo si mette a confronto con quanto ha organizzato la Curia salernitana per dare il saluto al Papa che lascia il “soglio di Pietro” sembra davvero che ci troviamo da un lato un De Luca nelle vesti di “amministratore apostolico” e dall’altro un Arcivescovo silente quasi da “sedes vacans” come quella capitolina. Al di là di una funzione prettamente religiosa celebrata all’interno del Duomo, con pochi intimi come spettatori, l’arcivescovo Luigi Moretti, venuto da Roma con precisi compiti economico-finanziari, è parso assolutamente assente, neppure uno straccio di manifesto su una notizia che alla gente ed ai fedeli va spiegata con le parole di un “uomo di chiesa” e non soltanto con le fredde righe del sindaco. E pensare che la Curia salernitana, diversamente da come si regolava ai tempi di Pierro, oggi sembra aver dedicato alla “comunicazione” uno spazio e un investimento molto particolare; si è arrivati addirittura a pubblicizzare molto insistentemente i corsi scolastici per la Colonia San Giuseppe e neppure un rigo per il Santo Padre. Roba dell’altro mondo. Dall’interno del palazzo qualcuno, ovviamente, si lamenta di questo stato di cose e incomincia anche a fare i conti in tasca evidenziando il brusco rialzo delle spese pubblicitarie dell’era Moretti rispetto all’era Pierro. Del resto non ci voleva, e non ci vuole, l’arte della zingara (come si dice in gergo) per capire che la “corazzata Pantuliano” avrebbe prodotto subito un netto rialzo delle spese per la “comunicazione generalista” fatta da neofiti in danno dell’occupazione e dell’impegno dei veri professionisti. Ma ormai è tardi, l’arcivescovo Moretti ha perso un’altra battaglia concedendo blandamente la vittoria a quello che dovrebbe il suo rivale storico per dirla tutta, e per dirla alla Giovannino Oliviero Giuseppe Guareschi che molto bene tracciò le figure emblematiche di Peppone e Don Camillo.
Il Sindaco da qualche anno segue un cammino interiore di curiosità intellettuale per tutto ciô che riguarda i temi della Fede,in primo luogo aspetti intimistici di spiritualità di cui è costellata la storia individuale e collettiva della Chiesa.Tutti lo lasciano fare perchê i preti sono eccitati dall’idea di un “lupo” che si converte e che si avvicina a loro.Ma nessuno di loro si impegna a spiegare come stanno e cose.La ricerca di De Luca può essere vera ed autentica ma le premesse meccanicistiche ed atee non gli consenono di cogliere la bellezza profonda del nostro credo:”Prima di andare all’altare,se hai qualcosa contro un tuo fratello,torna….indietro..riconciliati con lui…poi vai e presenta la tua offerta”.De Luca è fermo a mezza via non va avanti nè dietro…e tutti lo vedono presente in Chiesa!
Mimì e Cocò o meglio Bianchini e Memoli. Il primo non si capisce cosa scrive, si è trasformato nel maestro del gossip. Il secondo, mah!!!
ciao da Franco
E bravo l’anonimo Franco, diviso tra Mimì e Cocò. Non porti problemi più del necessario, se non capisci lo scritto ritorna sui banchi, forse scriveresti meno cazzate. Ricorda, però, che Bianchini è così corretto da pubblicare anche la “tua insignificante” osservazione. Sappi che tutti i commenti passano alla verifica della redazione e soltanto dopo vengono pubblicati; e Bianchini pubblica tutto. Quella del direttore è democrazia, la tua è solo spocchiosa vigliaccheria.
Paolo Pozzuoli? cosa hai capito, illuminaci. Spiegaci dall’alto del tuo linguaggio aulico il senso che a me sfugge. Forse è opportuno tornare insieme sui banchi di scuola, io per studiare logica nel tentativo di capire, tu per apprendere i rudimenti del galateo e della grammatica italiana. Ti piaccio nella versione Mimì o Cocò?
Franco