Cemento/11: la guerra continua !!

Aldo Bianchini

SALERNO – Nella precedente puntata dedicata al “Cemento” ho parlato della guerra in atto tra l’organizzazione ufficiale, l’ ANCE, e quella neonata, l’UCS, nell’ambito della grande “industria del cemento” che come in un’ultima sfida all’Ok-Corral (leggendario evento nella storia del far west del 26 ottobre 1881 a Tombstone in Arizona) sembra dilaniare senza soluzione i due schieramenti in campo. In verità le battaglie all’interno dell’Ance non sono una novità assoluta e la più cruenta risale addirittura al periodo compreso tra gli anni 88-90. Per la presidenza dell’importante Associazione si schierarono due fazioni in campo; una faceva capo al compianto Mario Del Mese senior (papà e nonno di Paolo e di Mario junior che di recente sono al centro della bufera del crac Amato) e l’altra al rampante costruttore nocerino Gennaro Citarella senior (papà e zio di Giovanni e Gennaro che di recente sono stati accusati di aver organizzato il famigerato “cartello di imprese” per l’accaparramento di quasi tutti i lavori pubblici messi a gara dalla Provincia di Salerno). In quella occasione sembrò quasi certo che l’Ance dovesse spezzarsi in due tronconi, finì con una “pace guerreggiata” che portò alla presidenza Luigi Cardito, l’avvocato imprenditore finito poi nelle maglie della giustizia e addirittura arrestato la mattina del 5 dicembre 1993 a seguito di un blitz della Guardia di Finanza e dei Carabinieri.  Anche in quegli alla base della guerra interna all’Ance c’era la pianificazione per l’aggiudicazione dei grandi lavori pubblici in quella che doveva essere la “rimodellazione urbanistica della Città” con l’esecuzione e/o l’avvio progettuale dei lavori come la “Lungoirno”, il “trincerone ferroviario”, la ristrutturazione del  “teatro Verdi”, il “prolungamento della tangenziale”, la “sub-way” sotto il lungomare, il nuovo “porto turistico”, il rifacimento del “lungomare Trieste”, la delocalizzazione del “cementificio”, la realizzazione dei tunnel tra il “porto e cernicchiara”, la bretella autostradale tra “Fratte e Eboli”, il potenziamento della “Salerno-Avellino”, la “Fondovalle Calore”, la “Cilentana”, la strada “Aversana”, l’interporto di “San Nicola Varco” e tantissime altre opere. Non ci fu l’accordo pacificatore, la politica non seppe mediare ed alla fine la Magistratura fece il suo lavoro spezzando le reni a tutti e mandando in frantumi un’epoca storica che poteva dare alla Città ed all’intera provincia una nuova via di sviluppo economico ed occupazionale. Dimenticavo, il super imprenditore Gennaro Citarella fu ucciso (si dice dalla camorra !!) la mattina del 16 dicembre 1990 e questo fatto, probabilmente, incise sensibilmente sull’apparente stato di pacificazione all’interno dell’Ance che durò per alcuni anni nonostante la decapitazione del 1993 e le burrascose denunce contro alcuni dirigenti interni ad inizio ’94, rei di aver dissipato un cospicuo patrimonio economico in “presunte” regalie varie a favore di amici, funzionari e personaggi vari. Ma quel maremoto, comunque, non produsse alcuna scissione radicale, cosa che invece oggi è avvenuta con la spaccatura tra Ance e Ucs. In passato c’erano in ballo soltanto i lavori pubblici che erano e sono “latte da mungere”, nel presente oltre ai lavori pubblici ci sono anche i lavori cosiddetti “privati” inerenti la “grande colata di cemento” che sarà riversata proprio sulla Città grazie alla più grande speculazione edilizia di tutti i tempi. A cominciare dal visibile “Crescent” si arriva fino allo stadio Arechi passando per i “Picarielli”. C’è un enorme proliferare di C.U. (consorzi di urbanizzazione) che a macchia d’olio stanno acquisendo, sotto le mentite spoglie di grandi cooperative, tutti i suoli edificabili che fanno gola ai “colossi del cemento”. Si parla addirittura di “metodi a dir poco delinquenziali anche in danno di altri consorzi al fine di svuotarli e di farli scomparire dal mercato e dai programmi di urbanizzazione speculativa”, parole tratte da un esposto inviato anonimamente in Procura ed a molti organi d’informazione.  Per non parlare delle “frazioni collinari sul piede di guerra … i cittadini avanzano provocatoriamente propositi bellicosi di scissionismo nei confronti della città” (fonte Metropolis del 14 set. 2012). Ma tutto questo lo vedremo in futuro. Nella prossima puntata accenderò i riflettori sui lavori per il parcheggio interrato sotto Piazza Cavour, uno dei lavori più contestati perché simbolo della cementificazione, che tanto scalpore sta suscitando negli ambienti bene informati.

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