Aldo Bianchini
PAGANI – Se la tesi sostenuta dalla dottoressa Leonilda Bonaduce, in contrasto con quanto riteneva la dottoressa Ivana Perongini (già segretaria generale del Comune di Pagani), fosse stata avallata dai competenti Organi probabilmente nove posti di lavoro sarebbero andati in fumo ovvero i nove agenti di polizia municipale assunti in seguito a regolare concorso sarebbero stati dichiarati decaduti dal loro posto di lavoro. Ci ha pensato, fortunatamente, il TAR di Salerno (pres. Luigi Esposito, consigliere Ferdinando Minichini ed estensore Nicola Durante) con sentenza n. 251 R.P.C. del 17/01/2013 depositata il 28/01/13 a rimettere ordine ed a restituire serenità ai “nove vigili urbani” già in servizio da un paio di anni. La questione è complicata e si è svolta tutta “in punto di diritto” amministrativo nell’ambito di quella più vasta e sconsolante battaglia intestina, giocata tutta all’interno del Palazzo San Carlo dove ha sede il Comune di Pagani, tra le varie fazioni in campo; battaglia che ha portato allo sfascio attuale dopo l’inchiesta giudiziaria denominata “Linea d’ombra” utilizzata dagli inquirenti per l’attacco al cosiddetto ”Sistema Pagani”. Ma veniamo rapidamente ai fatti. Nel 2010 fu indetto un concorso pubblico per l’assunzione di “nove agenti di polizia municipale” a Pagani e per gestire tutti gli atti concorsuali venne nominata una apposita commissione (pres. Ivana Perongini, membri il dott. Grillo –prefettura di Salerno- e dott. Giovanni Vitolo –comandante vigili urbani di Noc. Sup.-). Durante una seduta della Commissione, -nel mese di ottobre 2010-, al momento dell’attribuzione dei punteggi per i titoli di sevizio prestati dai candidati, la Perongini si accorse che una clausola del regolamento dei concorsi (predisposto proprio dalla Bonaduce), relativa alla valutazione dei titoli di servizio, era palesemente illegittima perché chiaramente incostituzionale. Tale clausola stabiliva di assegnare un punteggio pieno al servizio prestato presso il Comune di Pagani; mentre lo stesso servizio prestato presso un altro Comune andava valutato al 50%. La Commissione, all’unanimità, decise di sospendere il concorso e di chiedere alla Giunta Comunale di modificare la clausola facilmente contestabile. Apriti cielo, comincia una battaglia senza quartiere, soprattutto tra la Perongini e la Bonaduce, con una serie di botte e risposte scritte e minacce di dimissioni, addirittura con il rifiuto di sottoscrivere gli atti conclusivi del concorso che, fortunatamente, venne espletato nei tempi previsti e con le modalità imposte dalla Perongini e da tutta la Commissone. L’amministrazione comunale fu anche costretta a sostituire la Bonaduce per quel procedimento affidando le conclusioni al dott. De Angelis; soltanto così il concorso ebbe la sua conclusione e i nove posti di lavoro furono assegnati. Ovviamente il diverso parere interpretativo emerso dalla spaccatura tra la Commissione (Perongini, Grillo e Vitolo), l’Amministrazione Comunale (che aveva avallato l’operato della Perongini e i Settori Affari Generali/Legale (Bonaduce e Seritiello) ha indotto, dopo le assunzioni, un concorrente (Pasquale Iuliano) classificatosi al 15° posto ad impugnare la graduatoria approvata dalla commissione; una impugnazione assolutamente legittima sul piano del diritto che non ha trovato, però, accoglimento da parte del TAR che in merito all’attribuzione dei punti per il servizio prestato ha così sentenziato: “”Quanto, infine, alla decisione di assegnare lo stesso punteggio al servizio prestato presso qualsiasi P.A. (regola introdotta con delibera di Giunta 5.11.2010 n. 184, a parziale modifica del bando), essa recepisce una conforme proposta del presidente della commissione esaminatrice, preoccupato della possibile illegittimità della norma precedente, che riduceva del 50% il punteggio per il servizio prestato presso PP.AA. diverse dal comune di Pagani. Ciò premesso, il collegio condivide il merito della modifica operata, richiamando un caso similare, in cui questa Sezione ha annullato la norma di bando per pubblici impieghi che attribuiva un diverso punteggio a seconda che il servizio nella medesima qualifica fosse stato prestato presso l’amministrazione selezionante ovvero presso altro ente pubblico (cfr. T.A.R. Campania, Salerno, Sez. II, 26 maggio 2011, n. 1000)””. Come dire che all’interno del Comune di Pagani non tutto è stato fatto perché ispirato dal cosiddetto “Sistema Pagani”. Successo per la linea Perongini/Buonaiuto (Anna Maria Buonaiuto, avvocato) a difesa della legittimità dei corretti procedimenti amministrativi.
Egregio dott. Bianchini gia’ tempo fa avevo avuto netto la percezione, leggendo i suoi editoriali, che Lei avesse abdicato alla Sua funzione di giornalista attento e partecipativo per dedicarsi a quella di giornalista de relato… Ma che Lei progredisse ulteriormente fino a diventare semplice portavoce francamente non lo avrei mai potuto neanche immaginare…
Ma tant’e per gli amici si fa questo ed altro e poco importa se poi gli amici mi forniscono notizie false….. su cui costruire un pessimo articolo infarcito di bugie ed inesattezze e consapevole di mentire sapendo di mentire….
Ho avuto modo di seguire da vicino il concorso dei vigili (parentela di un partecipante non vincitore) e posso affermare con certezza assoluta che – al di la’ della pica simpatia personale che provo nei confronti della Bonaduce – la Sua protetta ha commesso veri e propri abusi e mistificazioni che hanno risvolti penali ancorche’ amministrativi….
Anzitutto il regolamento poi modificato e’ del 1999 ( epoca Donato) e non e’ stato redatto dalla Bonaduce… In secono luogo la Perongini ha sviluppato un procedimento di rettifica del regolamento ( dopo undici anni) svolgendo contemporaneamente tre funzioni: Segretario generale, Direttire generale e Presidente Commissione… Come dire: me la canto e me la suono e gua’ che ci sono me la ascolto da solo…
In terzo luogo la Bonaduce non e’ entrata nel merito delle modifiche apportate al regolamento ma ha sostenuto, a ben veduta ragione a mio parere, che ” non si cambiano le regole in corso di gara ” … Solo su questo aspetto si e’ sviluppato il carteggio tra la Bonaduce e la Sua protetta e su questo aspetto il TAR non si e’ pronunciato n’è poteva farlo perche’ non investito di questo specifico aspetto….
Questi i fatti reali che Lei ha travisato, imbeccato, e confesso che non capisco il fine considerato che le problematiche che riguardano la Sua assistita attengono al piano penale e contabile non certamente amministrativo… In questa vicenda come in tante altre che l’hanno vista assurgere a protagonista della vita amministrativa del Conune di Pagani…
Se poi Lei tenta di sostenere la tesi che la Sua assistita ” non si e’ resa autrice di subornazione” credo che sia non solo inutile ( convinta come sono che questo reato e’ solo nella mente del PM ) ma addirittura inipotizzabile nei confronti della Bobaduce ( che truce nella sua antipatia a pelle mai si sarebbe impaurita o avrebbe accettato minacce o pressioni) e dei Serritiello e Ferraioli ( che pavidi quali sono hanno solo coperto i propri errori con l’invenzione delatoria).
Insomma , a mio parere, Lei che vuole presentarsi come ” un giornalista illuminato e super partes” e ‘ scaduto sul piano delle contumelie allusive e false e si e’ prestato a svolgere la funzione di portavoce di un soggetto che tanti danni ha fatto allo stessi Alberico che ora sta pagando, fortunatamente ancora per poco, anche e soprattutto i suggerimenti ed i consigli amministrativi della Sua assistita sulle vicende sub judice in linea d’ombra e presso la Corte dei Conti…
Insomma egregio Dott. Bianchini tenga presente sempre il proverbio antico ” non e’ tutto oro quello che luccica”…