Amato/ : l’auto di Donatantonio

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Nei lunghi anni della cosiddetta Prima Repubblica quando si voleva punire un pubblico funzionario di punto in bianco lo si spediva al “settore traffico”; illuminante il film “Il Vigile” con il grande Alberto Sordi; anche lì riuscivano i funzionari puniti a riconquistare il proprio orticello di potere. La stessa cosa, sembra, non sia accaduta per Paolo Donatantonio, già “grand commis” di Vincenzo De Luca per il “cerimoniale”. Il bravo e stimato Donatantonio è stato per ben 17 anni ai vertici di quell’ufficio da dove sembrava non poter essere mai sradicato. Verso la fine del 2011, invece, improvvisa e non prevedibile la rimozione e il trasferimento all’ufficio traffico; come dire dalla padella dorata nella brace spenta . Affari interni, verrebbe da dire; affari che riguardano l’organizzazione apicale dello staff del sindaco in cui non bisogna, e non si può, mettere becco. Una notizia che ho letto casualmente sul quotidiano “Metropolis” del 30 gennaio scorso mi ha riportato alla mente il “caso Donatantonio” e mi sono detto: “Non solo è stato brutalmente trasferito al traffico, ora qualcuno gli squarcia anche le ruote dell’autovettura ?”. Sfortuna sulla sfortuna, mi sembra davvero un po’ troppo. Ma andiamo con ordine. Il giornale di Torre Annunziata con un titolo a cinque colonne scrive “Attentato all’auto di Donatantonio – è giallo sulle quattro ruote squarciate al veicolo dell’ex capo del cerimoniale del Comune di Salerno”; un titolo che lascia presupporre chissà quali torbidi complotti dietro la bucatura delle quattro gomme, anzi il giornale avanza l’ipotesi di possibili indizi forniti agli inquirenti dallo stesso Donatantonio sulla possibile identità dei delinquenti notturni, perché il fatto sarebbe ovviamente avvenuto durante le ore notturne in assenza di possibili testimoni. Fin qui è quasi normalità. C’è un passaggio, però, che dovrebbe far riflettere: “”Di certo le indagini continuano per verificare pure i motivi all’origine del gesto che potrebbe essere legato anche all’attività svolta dallo stesso Paolo Donatantonio in seno, per quasi un ventennio, al Comune di Salerno””. Se riesco a leggere bene l’italiano capisco che gli inquirenti non scartano neppure l’ipotesi che l’attentato possa essere legato alla pregressa attività di responsabilità dell’ufficio cerimoniale del sindaco di Salerno. E perché ? Cosa c’entra il cerimoniale con le ruote squarciate? La risposta non è facile, si potrebbe soltanto azzardare la improbabile ipotesi che nelle sue lunghe frequentazioni dei vari personaggi che hanno affollato ed affollano il Comune il bravo Donatantonio abbia potuto urtare la suscettibilità di qualcuno che ora cerca di vendicarsi. Probabilmente, però, la spiegazione più semplice la si potrà trovare nel fatto che Donatantonio è stato vittima casuale e non specifica di un’azione di vero sciacallaggio notturno ad opera di una delle tante bande di delinquenti che scorazzano per la città. L’autore dell’articolo, Al.Bo., però insiste e in chiusura scrive: “”Nessuna pista, quindi, è esclusa dagli inquirenti salernitani che stanno lavorando sul caso che ha coinvolto l’ex capo del cerimoniale di Palazzo di Città””; per buona pace di tutti.

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