Maria Chiara Rizzo
Con una popolazione di circa 1,6 milioni di abitanti, di cui solo 300 mila qatarini, il Qatar si appresta a fare il suo ingresso trionfale sulla scena mondiale sportiva e non. Dopo tutti gli sforzi tesi ad affermarsi sulla scena politica, il terzo produttore mondiale di gas ha deciso di imporsi negli affari internazionali, facendosi notare per il suo impegno a “rendere il Paese un polo di attrazione nella regione, rafforzando le buone relazioni con il resto del mondo arabo e divenendo un modello di pace e dialogo”- ha detto l’ambasciatore del Qatar in Francia, Mohamed Jaham Al-Kuwari. Oggi il Paese raccoglie i frutti di una decennale politica messa su per distinguersi e l’occasione gli viene servita su un piatto d’argento: la Coppa Mondiale di Calcio del 2022 si terrà in Qatar, per la prima volta in un paese arabo, scelto tra Usa, Corea del Sud, Giappone e Australia, candidati ad ospitare l’importante competizione calcistica. Il potere economico di uno Stato i cui cittadini sono tra i più ricchi del mondo con un PIL pro-capite di circa 80 mila dollari USA (PPA) nel 2010 si è trasformato in potere politico e potere diplomatico. Dopo il ruolo che ha e sta giocando nella scena regionale per gli eventi della “primavera araba”, il piccolo Stato del Golfo fa sentire il suo peso in Europa, Asia e America. L’evento calcistico sarà l’occasione di rilanciare il paese e di proiettarlo a scala internazionale, continuando a costruire il suo centrale ruolo geopolitico sulla scena internazionale. Dopo essere diventato l’azionista di maggioranza del Paris Saint- Germain, il paese continua a investire in club europei: in Spagna nel 2010 il Malaga è passato sotto il pieno controllo dello sceicco Abdallah Ben Nasser Al-Thani. Inoltre, da diverse stagioni gli appassionati di motociclismo si ritrovano una volta all’anno nel circuito di Doha e per quanto riguarda il ciclismo sono in corso le trattative per organizzare nel deserto una delle tappe del Tour de France. L’evento calcistico darà luogo a una serie di sfide, ma anche a opportunità per lo sviluppo del Qatar che dovrà utilizzarle per creare un ambiente economico prospero. Lo sport sarà una nuova tappa nella vita del Paese che si proietta in un’era post-petrolifera. Il Qatar sa che le sue riserve di gas prima o poi si svuoteranno e allora sarà necessario avere un piano B, al quale le autorità locali stanno già lavorando. In questo quadro prende forma la volontà e l’esigenza di farsi spazio, imponendosi come collante e mediatore tra Europa e Asia.