Antonio Citera
ROMA – Dopo i tagli di quasi 1000 uffici giudiziari, ad essere presi di mira sono ora i Giudici. Il Ministro Severino e la sua equipe, sull’onda della spending review , hanno presentato al Consiglio Superiore della Magistratura una bozza di ridefinizione della geografia giudiziaria, per il relativo parere. La proposta contempla forti tagli di organico per i magistrati, che colpirebbero anche zone «a rischio» come la Sicilia. Le reazioni a questo nuovo intervento sulla giustizia non si sono fatte attendere. Molti dubbi, perplessità e, in alcuni casi, una netta contrarietà è stata espressa dall’Organismo Unitario dell’Avvocatura (OUA) per il quale, se confermato, questo provvedimento rischia di creare ulteriore confusione e di costituire un nuovo e grave attacco al sistema giustizia, penalizzando il già difficoltoso funzionamento di molti Tribunali italiani e rallentando (in alcuni casi, bloccando) l’attività giudiziaria: un fenomeno increscioso già oggetto di diversi richiami da parte dell’Unione Europea. Per il Presidente dell’OUA, Nicola Marino, dopo il danno della soppressione, di cui si è più volte denunciata la incostituzionalità, di decine di Tribunali, di tutte le Sezioni Distaccate e di oltre 600 sedi dei giudici di pace (circa mille uffici giudiziari), si aggiunge ora la beffa di una revisione delle attuali piante organiche che lascia decisamente perplessi. Desta preoccupazione, soprattutto la previsione del taglio di 13 giudici e 12 pubblici ministeri in un Tribunale come quello di Palermo, dove si lavora già con una carenza di organico a fronte di una situazione emergenziale di tutto rilievo. Ciò appare inaccettabile per la tenuta dell’intero sistema giustizia, che è sempre più a rischio paralisi, per cui l’OUA auspica che si apra sul tema un confronto con l’avvocatura e con la magistratura e che si sospenda l’entrata in vigore del provvedimento di revisione della geografia giudiziaria.